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Catalogo della mostra Spartaco. Schiavi e padroni a Roma - Museo dell’Ara Pacis

04 aprile 2017 - ore 12,41
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Museo dell'Ara Pacis, Spazio espositivo Ara Pacis

Acquista catalogo: Spartaco. Schiavi e padroni a Roma. Catalogo della Mostra Ara Pacis 2017 - A cura di Claudio Parisi Presicce e Orietta Rossini con Lucia Spagnuolo e Francesca Boldrighini



Dal 31 marzo al 17 settembre 2017
Tutti i giorni 9.30-19.30
La biglietteria chiude un'ora prima
 

Il più grande sistema schiavistico che la storia abbia mai conosciuto è quello di
Roma antica. Un’intera economia era basata sullo sfruttamento di una “merce” cara e
redditizia quanto deperibile: l’essere umano. La società, l’economia e l’organizzazione
dell’antica Roma non avrebbero potuto raggiungere traguardi così avanzati senza lo
sfruttamento pianificato delle capacità e della forza lavoro di milioni di individui privi di
libertà, diritti e proprietà. Basti pensare che stime recenti hanno calcolato la presenza tra i
6 e i 10 milioni di schiavi su una popolazione di 50/60 milioni di individui.
È questo l’argomento che si propone di esplorare la mostra Spartaco. Schiavi e padroni
a Roma, ospitata dal Museo dell’Ara Pacis dal 31 marzo al 17 settembre 2017,
promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
L’esposizione è ideata da Claudio Parisi Presicce e Orietta Rossini. La curatela
scientifica è di Claudio Parisi Presicce, Orietta Rossini e Lucia Spagnuolo. Ideazione,
regia e curatela dell’allestimento visivo e sonoro sono di Roberto Andò, Giovanni
Carluccio, Angelo Pasquini, Luca Scarzella e Hubert Westkemper. La curatela della
sezione fotografica è di Alessandra Mauro. Produzione audio e video sono a cura di NEO
narrative environment operas. Catalogo De Luca Editore.
Grazie a un team di archeologi, scenografi, registi e architetti la mostra restituisce la
complessità del mondo degli schiavi nell’antica Roma a partire dall’ultima grande rivolta
guidata da Spartaco tra il 73 e il 71 a.C. Divenuto gladiatore, Spartaco fu protagonista
della celebre ribellione della scuola di gladiatori di Capua. Raccolse intorno a sé una
moltitudine di schiavi, ma anche di poveri e di disperati, che trasformò in un vero esercito,
tenendo testa per ben tre anni all’esercito romano. Terrorizzò Roma e il suo
establishment, che gli inviò contro le legioni di Crasso, quelle di Pompeo e quelle di
Lucullo. Finalmente fu sconfitto e cadde combattendo in armi. Il suo corpo non fu mai
trovato, ma 6000 dei suoi compagni di ribellione furono crocefissi sulla via Appia, lungo
tutta la strada tra Roma e Capua.

I diversi ambiti della schiavitù ai tempi di Spartaco sono raccontati attraverso 11 sezioni
che raccolgono circa 250 reperti archeologici affiancati da una selezione di 10
fotografie. Le opere sono inserite in un racconto immersivo composto da installazioni
audio e video che riportano in vita suoni, voci e ambientazioni del contesto storico.
Chiudono il percorso i contributi forniti dalla Organizzazione Internazionale del Lavoro
(ILO, International Labour Organization), Agenzia Specializzata delle Nazioni Unite nei
temi del lavoro e della politica sociale, impegnata nell’eliminazione del lavoro forzato e
altre forme di schiavitù legate al mondo del lavoro.

molti musei italiani (Museo Civico di Castel Nuovo - Maschio Angioino, Napoli;
Fondazione Brescia Musei - Museo di Santa Giulia; Museo Archeologico dei Campi
Flegrei, Baia (NA); Museo Archeologico Nazionale, Napoli; Servizio Soprintendenza Beni
Culturali ed Ambientali di Messina; Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli; Museo
Nazionale Romano in Palazzo Altemps, Terme di Diocleziano e Palazzo Massimo;
Soprintendenza Archeologica di Pompei; Gallerie Estensi, Modena; Accademia di S. Luca,
Roma e alcuni importanti musei stranieri (Musei Vaticani; Galleria Tretyakov, Mosca;
Museo del Louvre, Parigi; Museo Archeologico Nazionale, Madrid; Museo Romano -
Germanico, Colonia).
Le 10 fotografie – di Lewis Hine, Philip Jones Griffith, Patrick Zachmann, Gordon Parks,
Fulvio Roiter, Francesco Cocco, Peter Magubane, Mark Peterson, Selvaprakash
Lakshmanan – che affiancano il percorso espositivo, rappresentano altrettante forti
denunce visive, realizzate da maestri della fotografia di documentazione, che in tempi
recenti hanno voluto osservare con il proprio sguardo e la propria macchina fotografica
alcune forme di schiavismo dell’epoca post-industriale e contemporanea. Ancora oggi,
infatti, sono circa 21 milioni gli esseri umani che, secondo stime ufficiali, possono essere
definiti vittime della new slavery.
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