Petroglifi del Monte Teleno - Spagna

17 agosto 2012 - ore 12,12
  • petroglifiteleno2.jpgSpagna: il monte Teleno. Un complesso megalitico torna alla luce

    Il ritrovamento sul Monte Teleno.

    Libro: Petroglifos en Maragatería. El enigma de los laberintos del Teleno
    di Juan Carlos Campos
    Anno Edizione:2011

    Argomento:Storia antica
    Prezzo: € 30.00

    Scheda completa: http://www.arborsapientiae.com/libro/15592/petroglifos-en-maragatera-el-enigma-de-los-laberintos-del-teleno.html

    Foto: Antonio García Montes

    Con un'altezza di 2.188 metri, il monte Teleno è la montagna più alta dei Monti di León nel massiccio Galaico-Leonés (Spagna). Nel corso della storia è stato un punto di riferimento per i diversi popoli che hanno abitato la zona. Fin dall'epoca degli Asturi la montagna sacra (che i Romani dedicarono posteriormente a Marte Tileno, dio che allo stesso tempo era il dio Marte romano ed il dio guerriero indigeno Tilenus) è stata protagonista di numerosi misteri e leggende. Nella tradizione popolare della Maragaterìa, la “comarca” (spazio di confine) in cui si trova il Teleno, si racconta dell'esistenza di una scala formata da cento scalini d'oro, la quale giunge fino alla cima del monte, dove si trova un toro anch'esso d'oro. Si racconta inoltre che gli Iberi, stanziatisi sulla cima del monte, discendevano da esso in groppa a nuvole, provocando tormente gettando la grandine che portavano nelle tasche.

    Oggigiorno il Teleno continua ad essere un punto di interesse per gli abitanti e i ricercatori che continuano a cercare di scoprire cosa si nasconde oltre la leggenda. Solo quattro anni fa furono rinvenuti nei dintorni del monte una serie di petroglifi realizzati 5mila anni fa, che non fanno che alimentare le credenze intorno questo luogo di culto.


    Qualche mese fa, cercando di scoprire nuovi sentieri di montagna, il ricercatore Antonio Garcia Montes scoprì qualcosa di sorprendente: situato tra il “teso del Acebo” e il “Pico de la Reina”, a quasi 1.800 metri d'altezza, si stagliava sulla vegetazione un cerchio apparentemente perfetto. Perfettamente visibili dall'alto, all'interno dell'anello (di 30 metri di diametro e delimitato da un “corridoio” di 2 metri di larghezza) sono accumulate pietre di quarzo bianco. Curiosamente, queste misure sono le stesse del cerchio centrale di Stonehenge in Inghilterra “Già a prima vista il cerchio si apprezza in tutta la sua estensione, questo è dovuto al fatto che la vegetazione che lo copre è differente e di taglia minore rispetto a quella che cresce nei dintorni, forse perché qui sotto c'è una maggior concentrazione di materiali, accumulati per segnalare questo presunto “luogo sacro” o che servivano come base o fondamenta per possibili strutture di pietra o legno che potevano sorgere lì” spiega García Montes.

    La squadra del programma televisivo “Cuarto Milenio” (dell'emittente spagnola canal CUATRO) ha realizzato pochi giorni fa un'investigazione “in loco” della zona, durante la quale si è potuto provare, mediante diverse misurazioni, l'esistenza di anomalie telluriche all'interno del cerchio.

    Luis Antonio Alonso, membro della squadra d'investigazione ed esperto di radioestesia, captò un fortissimo segnale magnetico proveniente dall'anello.



    Utilizzando svariati strumenti, tra cui barre metalliche e varie bussole, si sono rilevate svariate alterazioni: ad esempio l'ago della bussola ha segnalato il Nord dove in realtà si trova l'Est. “Ricevo una radiazione, un segnale fortissimo in tutto il cerchio che non mi permette di entrare, diciamo... Nella parte Sud, in una specie di entrata di circa 4-6 metri, questo segnale non c'è... C'è una perdita del tono muscolare involontaria che mi porta a inclinare le aste all'indietro... In altri casi invece le aste vanno in avanti o si incrociano...” spiega Alonso.

    Nella “comarca” della Maragatería esistono diversi monumenti preistorici che si relazionano direttamente con il monte Teleno. Questi monumenti, come il dolmen di Quintanilla de Somoza, nel quale i raggi del Sole attraversano i suoi fori durante le quattro feste celtiche di Imbolc, Beltaine, Lugnasad e Samain, o i petroglifi di Peña Fediel, possibili altari sacrificali risalenti a più di 4mila anni fa nei quali si vedono, scavati nella roccia, vari labirinti, segni a forma di croce e una serie di coppelle, potrebbero avere una funzione comune secondo l'antropologo Josè Luis Cardero: quella di chiedere al Sole di compiere il suo giro giornaliero nel paese dei morti, la famosa “Gallaecia”, che nell'antichità era considerata un portale per l'aldilà.

    Chi non ha ritenuto preistoriche incisioni circolari di misura geometria greca e la bussola; forse essere interessato a quello che ora si chiama topologia, la geometria approccio ai concetti fondamentali che sono l'apertura e le chiusi, isomorfías, ambienti, bordi, punti isolati, i percorsi, le rond-point, vicoli ciechi, le nuvole di punti, parallelismo, la continuità o altrimenti delle linee. ho fatto uno studio di labirinto 2001, che consisteva nella sua costruzione con un compasso. Possedeva il pubblico immagini. Un labirinto non è simmetrica, ma l'asimmetria è un minimo, non c'è altro labirintico più simmetrico di lui. Questo labirinto è chiamato da Jeff Seward "classico" o "prima", ed ha sette rotte (otto pareti). Un secondo anche "classico", il classico "big", che ha 11 rotte, e la sua rappresentazione più antica è in Visby, Gotland in isole, in Svezia. Il punto è che tra i due non vi è nessuno tra. In geometria greca si parla di triangolo, quadrilatero, uno per uno i lati sono aggiunti e ottenere il numero di poligoni. Nella geometria del labirinto salto preistorico è da 7 a 11 viaggi, non ci sono valori intermedi, richiedendo lo stesso grado di simmetria e morbidezza. Circa l'età del petroglifi di Lucilio, ci sono diversi fattori che ci può dare qualche informazione, ma due a mio parere sono molto importanti: 1) la complessità delle composizioni mostrato nelle due rocce. 2) la possibilità che uno (o entrambi) è esente e non un affioramento.
    iniziare con quello che io chiamo Rock 2 o tre Maze Rock.
    All'interno del cerchio rupeste Galizia l'arte è di 5-6 labirinti No. 6 è il Barbanza, ma che non è stato pubblicato non considerano. A mio parere di Oia è Torroña-Calcolitico, le altre quattro sono prima dell'arrivo dei primi coltelli. Tutti e cinque sono vicino alla costa, la costa atlantica tra Capo Finisterre e la foce del Minho. Un altro contesto è il paesaggio molto granito, affioramenti con coppe e forme circolari registrati. N ° 1 su labirinti Galizia è la Mogor, una delle cattedrali di arte rupestre, una grande opera artistica, un'opera scultorea e forte in onore della uomo preistorico uno geometrico-topologica forma insolita sette "tracce" . La gioia che appartiene al suo discorso pieno di cerchi e Coviñas: per un'arte e una "scrittura" on the rocks che inizia molto prima, rendendo Coviñas solo in monumenti megalitici e gli affioramenti. profilo gratuitamente da un foglio di A . de la Peña- Fino a poco tempo (in India è apparso uno più antica probabile) della Galizia labirinti più antichi erano i sette possibili percorsi che erano noti, molto tempo che il termine ha perso il suo cretese sostanza si parla di labirinto preistorica. In ogni caso, in Galizia, ci sono cinque, tutti sono sette percorsi, e quindi, ognuno va per il centro. disegno alla fotografia di Juan Carlos Campos 2, The Rock è sicuramente Lucillo dopo Mogor e labirinto di Mogor II, O Rosal e Armenteira. Supporta solo un rapporto di incertezza con il numero 5, Oia-Torroña, che è, a mio parere, Calcolitico. Altri problemi sono che ce n'è uno, ma tre labirinti in una piccola roccia, o che un labirinto # 3 è visibilmente obalado. O che nella voce è da # 1 senza che ciò implichi una simmetria inferiore e perfezione formale. E 'qualcosa che non risponde più a qualcosa di intuitivo che l'ha prodotta, la menzogna all'interno di un cerchio all'interno della linea chiusa che lo definisce, e cercano il modo più alto possibile per andare e tornare verso il centro senza possibilità di perdersi. In Lucillo 1, è un ritorno di quasi 360 gradi intorno a lei e poi entra, è un esperimento per ottenere un risultato che si raggiunge facendo una piccola moficación il referente. Il suo design è inevitabile se si soddisfano i due corni di sette viaggi e impedisce l'ingresso



    Il ricercatore e ingegnere di professione, Miguel Ángel González, ha pubblicato a settembre dell'anno scorso il libro “Teleno, signore del labirinto, del raggio e della morte”. Nel libro, edito da Lobo Sapiens, appaiono cuélebres (esseri serpentiformi della cultura gallega e asturiana n.d.r.) o dragoni, si dà un volto al dio Teleno e si svela il simbolismo dei labirinti nelle danze della zona. Secondo González, siti come il monte Teleno “si differenziano dal resto e permettono la comunicazione dell'uomo con le forze che si crede governino i cicli e i processi dell'Universo. Influire o controllare queste forze, mediante la magia o la religione era essenziale per garantire la sopravvivenza delle comunità umane che accedevano a questi luoghi. E questo è il seme della scienza” Identifica inoltre questi luoghi come una proiezione del Cielo in Terra, per dirlo con le sue parole: “costituiscono, pertanto, la genesi del calendario, un calendario astronomico proiettato nel paesaggio”.

    di Laura W. Valenzuela (fonte http://sonoconte.over-blog.it)
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