Leonardo inventore? L’equivoco di un testimone del passato scambiato per un profeta del futuro

di Flavio Russo

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    Descrizione:

    Scheda volume: pagine: 400 b/n - illustrazioni: oltre 600 tra tavole dei codici originali, disegni e foto - allestimento: brossura - dimensioni: formato 8° cm 21 X 15,5
    Tra gli inizi del XIV secolo e la fine del XV un gran numero dei cosiddetti artisti-ingegneri si cimentò nella progettazione di macchine dalle prestazioni più disparate. Nessuna di loro nella realtà poteva funzionare, pur avendo sostanzialmente una concezione meccanica congrua. Uno degli ultimi, in ordine cronologico ma senza dubbio il primo per efficacia grafica, fu Leonardo da Vinci che ripropose quegli stessi congegni e macchine, magistralmente disegnati, al punto da divenirne l'inventore per antonomasia. Anche nel suo caso non vi era alcuna possibilità di concreto utilizzo: non serviva a granché un paracadute in mancanza dell'aereo, o un palombaro in mancanza di un motocompressore! Nonostante ciò neppure lui si sottrasse a quella sorta di mania epocale, certamente sterile, ma sicuramente suggestiva. Con la sua morte, quei tanti fogli, come anche quelli dei predecessori, finirono dimenticati o dispersi. Fu solo per una residua ammirazione verso il sommo artista che non vennero distrutti, e quando, finalmente, tornarono alla luce combaciarono con quanto nel frattempo la tecnologia aveva realizzato. Da dove Leonardo ed i colleghi avevano tratto spunto per le loro analoghe invenzioni? * La prefazione del volume è stata curata da Roberto Giacobbo, giornalista ed autore RAI, conduttore del programma Voyager di Rai Due TV.