La scrittura segreta - Crittografie, enigmi, profezie - Collana Simbolica;

di Paola Urbani, Rita Fioravanti

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  • Prezzo: € 20.00
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    Descrizione:


    pagg. 72 dimensioni cm. 21x29,4



    Crittografie: scritture segrete. Creazioni di un secondo sistema simbolico per comunicare disegni nascosti, per proteggere operazioni politiche e militari, per rendere il messaggio più rapido attraverso le abbreviazioni, più misterioso al servizio di enigmi e profezie. Nelle opere presentate in questo delizioso catalogo si una rara mostra curata da esperti ricercatori, la crittografia è protagonista: parte da lontano e conduce alle più moderne tecniche elettroniche. Tra tecnica militare e magia, gioco e matematica, proietta oggi più che mai un cono di luce e di ombre sulle problematiche e le risorse della comunicazione
    Sapienza esoterica e strategia militare sono i due poli, opposti per il fine e simili nei mezzi entro i quali la crittografia trova la sua prima ragion d'essere. Arte di nascondere i segreti, essa ha la sua doppia radice nell'arte della guerra, e nelle tendenze magiche insite nella tradizione mistica. Utilizzata per tenere nascoste informazioni militari al nemico e comunicarle all'alleato, nella mistica filtra le rivelazioni agli iniziati, nella magia le piega a uno scopo profano. Chi divulga le cose mistiche ne diminuisce il valore, chi comunica le cose segrete della natura e dell'arte "spezza il sigillo celeste" - si legge nel Secretum secretorum - e va incontro a molti mali. La sapienza è infatti appannaggio dei sapienti, mentre il volgo "non sa usare di cose altissime" e se conosce qualcosa di "magnifico" lo corrompe. Scrivere alcunché di segreto e "insano" "a meno che non si scriva in modo che sia celato al volgo". Siamo alla meta del XIII secolo e nel suo De mirabili potestate artis et naturae, stampato anche con il titolo De secretis operibus artis et naturae, Ruggero Bacone attribuisce il Segreto dei segreti ad Aristotele. In realtà il trattato a cui si riferisce è la traduzione latina a cura di Giovanni di Siviglia e Filippo da Tripoli di un testo probabilmente arabo del X secolo. Ma ciò che conta è che Ruggero Bacone è tra i primi a parlare di crittografia senza riferimento a scopi militari e a fornire un elenco dei diversi modi in cui si possono nascondere i segreti. Attraverso caratteri e formule magiche, per mezzo di enigmi, oppure con una speciale scrittura. Ad esempio utilizzando solo le consonanti in modo che nessuno che non conosca i significati dei termini possa capire, come fanno gli Ebrei e i Caldei, i Siriaci e gli Arabi, oppure mescolando lettere di vario genere, o ancora usando alfabeti di nazioni diverse dalla propria, o sostituendo alle lettere figure geometriche. Infine, rendendo la scrittura più rapida con abbreviazioni o segni grafici particolari. In realtà, la crittografia, sia nelle sue applicazioni militari che mistiche ha origini molto più antiche. Era conosciuta fin dai tempi biblici quando attraverso il codice atbash, diviso l'alfabeto in due parti, si sostituiva a ogni lettera quella avente nell'altra metà dell'alfabeto la stessa posizione.