CRATERO IL MACEDONE. Testimonianze e frammenti - DONATELLA ERDAS (Vol.2 - I FRAMMENTI DEGLI STORICI GRECI - ISSN 1970-2906)

di DONATELLA ERDAS

invia la pagina per emailcondividi su Facebookcondividi su Twitter
  • Prezzo: € 80.00
    Aggiungi Carrello

    Descrizione:

    Anno Edizione: 2002

    Formato 14,5x22 - Pagine XVI-338

    Confezione a filo refe con copertina cartonata e sopracoperta




    Il volume raccoglie i resti della prima silloge epigrafica a noi nota, la Synagoge psephismaton (Raccolta di decreti) di Cra­tero, uno storico del IV secolo a.C. sin qui erroneamente identificato con l'omonimo generale di Alessandro o con suo figlio Cratero il Giovane, fratellastro di Antigo­no Gonata, sul quale, dopo la trattazione di Felix Jacoby nei Fragmente der griechi­schen Historiker, sono apparsi soltanto iso­lati contributi.

    La nuova edizione, corredata di testo cri­tico, traduzione italiana e commento, si di­stingue da quella di Jacoby, pur avendola come punto di riferimento irrinunciabile, per il numero di passi raccolti; per la scel­ta, talora determinante per la comprensio­ne del testo, di riportare non solo le paro­le appartenenti stricto sensu ai frammenti (i cui limiti, peraltro, sono spesso incerti), ma anche quelle del contesto in cui essi sì inse­riscono; per l'ampio e aggiornatissimo com­mento storico; per la ricchezza degli appa­rati bibliografici.

    Il contesto in cui la Synagoge sem­bra collocarsi è il primo Peripato, quando Aristotele intraprende un grandioso pro­gramma di studio delle costituzioni e delle legislazioni delle poleis greche. Se delle co­stituzioni si occupò Aristotele stesso, i nomoi (le leggi) vennero raccolti da Teofra­sto, mentre gli psephismata, cioè i decreti, furono studiati da Cratero; i lavori tra lo­ro si integrarono e gli interessi politico-co­stituzionali costituirono un'area privilegia­ta della cultura ateniese della seconda me­tà del IV secolo.

    I frammenti superstiti della Synagoge permettono di fissare alcune linee portan­ti dell'opera: 1) il materiale, che copriva la storia ateniese dell'intero V secolo, era di­stribuito in ordine cronologico (anziché per argomento, come nei Nomoi teofrastei); 2) le fonti di Cratero erano in massima par­te scritte, fruibili per via epigrafica o grazie agli archivi pubblici; 3) la documentazione presentata era accompagnata da un com­mento, come prova il contenuto di alcuni frammenti (F 4a-b, 9, 21).

    In conclusione, precipuo merito dello studio di Donatella Erdas è di restituirci una figura importante dell'Atene del IV secolo, la cui conoscenza, pur nei limiti di una documentazione fortemente lacunosa, con­ferma ancora una volta la ricchezza e la va­rietà di generi della storiografia greca.

    DONATELLA ERDAS. Laureata in Storia greca presso l'Università degli studi di Pisa, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia antica presso l'Università di Roma Tor Vergata, con la quale ha tuttora frequenti rapporti di collaborazione. Da diversi anni svolge attività di ricerca e didattica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Tra i suoi interessi scientifici, oltre alla storiografia greca in frammenti, la storia economica del mondo greco soprattutto nei suoi aspetti documentari, epigrafici e papirologici, e l'archeologia.