Vulnerabilità sismica e patrimonio archeologico. Una proposta di valutazione speditiva per la conservazione e la gestione dell’architettura allo stato ruderale - Elisabetta Montenegro

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  • Prezzo: € 30.00
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    Descrizione:

    Collana: MAD Lab - Monitoraggio Analisi e Diagnosi del costruito, 8
    Isbn: 978-88-5491-484-1
    Materie: Architettura
    Formato: 20x20
    Pagine: 332

    Il volume – che raccoglie gli esiti di una ricerca di dottorato – mira a definire un metodo speditivo di indagine per la valutazione del rischio sismico del patrimonio archeologico, argomento di indubbio interesse e (per certi versi) ancora trascurato. In un percorso a metà tra metodo empirico e analisi quantitiva, dopo un’approfondita disamina della evoluzione normativa in materia, l’autrice tenta di stabilire un indispensabile e affidabile indice di vulnerabilità, che – opportunamente combinato con la pericolosità e l’esposizione dei beni – concorre alla definizione di una scala delle priorità del rischio, fondamentale in una programmazione (necessaria) degli interventi. Il risultato quantitativo è frutto di un continuo e argomentato dialogo tra meccanismi di collasso e considerazioni storico-morfologiche, a cui il calcolo deve sempre riferirsi per una sua validazione, in un rigoroso approccio analitico che inserisce la ricerca all’interno di un panorama consolidato per le costruzioni storiche, allargandone l’orizzonte ad un tema ancora poco esplorato, come le ‘rovine’.

    Sommario:

    Prefazione
    Donatella Fiorani, Adalgisa Donatelli

    Introduzione

    1. Vulnerabilità e prevenzione del rischio sismico: lo status quaestionis per il patrimonio archeologico
    1.1 Patrimonio archeologico e rischio sismico: definizione del problema
    1.2 L’evoluzione della normativa antisismica in riferimento alle preesistenze archeologiche
    1.3 La Direttiva per la Valutazione e Riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale e i livelli di valutazione del rischio
    1.4 Applicazioni ed esperienze in contesti archeologici: la gestione della tutela a scala territoriale
    1.4.1 Prevenzione, manutenzione e ispezione fra Roma, Ostia Antica e Pompei
    1.4.2 Le sperimentazioni nell’Area Archeologica Centrale di Roma: una proposta di Schema di Linee Guida
    1.4.3 La gestione digitale per l’organizzazione dei dati in ambito archeologico
    1.5 La valutazione della vulnerabilità a scala territoriale: esperienze pregresse e strumenti in uso nel sistema Carta del Rischio
    1.5.1 L’applicazione della Scheda Monumento Archeologico del sistema Carta del Rischio
    1.5.2 L’applicazione della Scheda Vulnerabilità Sismica del sistema Carta del Rischio: il tracciato ‘Ville, Palazzi Case’ e il tracciato ‘Torri, Campanili’
    1.6 Primi bilanci
    1.6.1 Applicabilità dei modelli speditivi della Direttiva del 2011 in contesti archeologici: contenuti e limiti
    1.6.2 L’approccio stratigrafico e i ‘domini limite’ dello Schema di Linee Guida per la lettura della vulnerabilità sismica: metodo e margini di applicazione
    1.6.3 Applicabilità della Scheda Monumento Archeologico del sistema Carta del Rischio per la vulnerabilità sismica del patrimonio archeologico: necessità e prospettive d’implementazione

    2. Le architetture d’interesse archeologico: verso la definizione di una metodologia per la lettura della vulnerabilità sismica
    2.1 Archeologia e architettura storica: analogie e differenze nel comportamento strutturale
    2.2 Le architetture d’interesse archeologico: fra ‘vulnerabilità intrinseca’ e ‘vulnerabilità aggiunta’
    2.3 Verso un sistema di classificazione: il concetto di ‘morfo-tipologia’

    3. Monumenti antichi e terremoti: valutazione degli effetti e sistemi costruttivi in area romana
    3.1 I terremoti nella storia sismica della città di Roma: gli effetti sui monumenti archeologici
    3.2 L’archeosismologia come strumento e disciplina: indizi nell’Area Archeologica Centrale
    3.3 Conoscenze empiriche e sistemi costruttivi antisismici nell’architettura classica romana: esempi

    4. Tra analisi storica e lettura strutturale: il Foro Romano come caso studio
    4.1 Una premessa metodologica per lo studio del Foro Romano
    4.2 Genesi, abbandono e riscoperta del Foro di Roma: un inquadramento dalle origini alla seconda metà del Novecento
    4.3 Scavi e trasformazioni nell’area del Foro Romano: ripercussioni sulla conservazione delle strutture archeologiche
    4.3.1 Il rinvenimento del Clivo Capitolino fra vicende di scavo e problematiche strutturali
    4.4 Il restauro degli scavi nel Foro Romano tra metà Ottocento e metà del Novecento
    4.4.1 Operatività fra ‘restauri diretti’ e ‘restauri di sostegno’
    4.4.2 Studio, rilievo ed esegesi del restauro: il contributo di Torquato Ciacchi
    4.5 Studio e monitoraggio strutturale delle architetture snelle: l’attività delle Soprintendenze nella seconda metà del Novecento

    5. La lettura strutturale dei resti archeologici: un sistema di conoscenza per la valutazione speditiva della vulnerabilità sismica
    5.1 La lettura strutturale per morfo-tipologie del Foro Romano: premessa di metodo e selezione dei casi studio
    5.2 I casi studio
    5.2.1 Le ‘strutture verticali’: le colonne della Basilica Emilia e dell’Ex Portico di Gaio e Lucio Caesari, la Colonna di Foca, le Colonne Onorarie e le due colonne del Tempio di Romolo
    5.2.2 Le ‘strutture lineari’: il Tempio di Saturno, il Tempio di Vespasiano, il Portico degli Dei Consenti e il Tempio dei Castori
    5.2.3 Le ‘cellule murarie’ selezionate nel complesso della Casa delle Vestali
    5.3 L’applicazione di strumenti speditivi per il rilievo della vulnerabilità di tipo ‘LV1’: aspetti geometrici, conservativi, stato di danno e interventi pregressi
    5.3.1 La ‘scheda colonne isolate’
    5.3.2 La ‘scheda strutture lineari’
    5.3.3 La scheda ‘lacerti murari’
    5.3.4 La scheda ‘cellule murarie’

    6. Modelli di calcolo per la vulnerabilità sismica dei resti archeologici
    6.1 La schedatura dei casi di studio: elementi di vulnerabilità delle morfo-tipologie
    6.2 Morfo-tipologie e possibili meccanismi di danno
    6.3 Una proposta di algoritmo per il calcolo dell’indice di vulnerabilità
    6.4 Indice di vulnerabilità e comparabilità dei risultati
    6.5 Per una valutazione a scala architettonica di tipo ‘LV2’: il contributo dell’approfondimento storico e di quello analitico
    6.5.1 Il Tempio dei Castori
    6.5.2 Il Tempio di Saturno
    6.5.3 Considerazioni sulle cellule murarie
    6.6 Modelli di valutazione ‘LV1’ ed ‘LV2’ a confronto: bilancio conclusivo

    7. Proposte operative
    7.1 La gestione della vulnerabilità sismica nel sistema Carta del Rischio: una proposta d’integrazione schedografica
    7.2 Verso l’aggiornamento della Direttiva del 2011
    7.3 Ricadute applicative dell’analisi speditiva della vulnerabilità dei siti archeologici

    Conclusioni

    Bibliografia

    Ringraziamenti