Il ripristino delle facciate medievali a Roma - Santa Maria in Cosmedin al Foro Boario - San Paolo fuori le mura Santa Balbina all’Aventino (MED, 15)

di Marco Castracane

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  • Prezzo: € 30.00
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    Descrizione:

    In 8°, bross. edit. 90 ''., 50 pp. illni a coll. 


    A Roma, in nome del suo grande passato, alla fine dell’età barocca si diffuse l’uso di cancellare dalla superficie dei monumenti i segni dell’arte e della cultura medievali, sulla spinta della tesi petrarchesca che vedeva nel periodo tra la caduta dell’Impero Romano e il XIV secolo, l’assenza della luce della cultura classica. Ne subirono le conseguenze moltissime chiese dall’aspetto troppo umile e spoglio, sovrapponendo alle facciate stucchi e pinnacoli. Ma nei secoli successivi, paesi come la Francia, l’Inghilterra e la Germania iniziarono a far rinascere la cultura medievale, intesa come inizio della formazione di uno spirito nazionale. Così anche in Italia, alla ricerca di una comune radice, si iniziò a rivalutare tutto ciò che esisteva di medievale, soprattutto nell’architettura, e si operò a questo fine asportando i segni dell’arte barocca, in primo luogo dalle facciate delle chiese, per far riemergere gli elementi originali medievali che ancora si potevano ritrovare.