Carcer Tullianum Il Mamertino al Foro Romano - a cura di Alfonsina Russo, Patrizia Fortini
di
- Anno Edizione:
- 2022
- Argomento:
- Archeologia e tutela del patrimonio archeologico - Saggi e Ricerche
- ISBN:
- 9788891322401
Prezzo: € 260.00
Descrizione:
A cura di Alfonsina Russo, Patrizia Fortini
Con la collaborazione di Giulia Bordi, Enrico Maria Giuffrè, Stefania Picciola, Veronica Romoli, Carlo Rosa, Fiammetta Susanna
Bibliotheca Archaeologica, 74
2022, XXXIV-206 / 240 pp., 204 ill. col., 34 ill. b/n, 31 tav.
Brossura, 21,5 x 28 cm
Enhanced Ebook / 4 pieghevoli in tasca / 4 Fold-outs in pocket cm 70 x 100
ISSN: 2240-8347
A ridosso delle pendici NE del Colle Capitolino, al di sotto della seicentesca chiesa di S. Giuseppe dei Falegnami con annesso Oratorio, si conservano le strutture del Carcer-Tullianum (“Carcere Mamertino” di comune memoria) uno dei complessi monumentali di età repubblicana più rilevanti del Foro Romano (area del Comizio) e più cari alla fede cristiana perché legato alla figura di San Pietro. Connesso al sistema sostruttivo/difensivo del Campidoglio sin dall’età arcaica (le cd. “Mura Serviane”) il Carcer-Tullianum, secondo quanto attestato dalle fonti classiche, fungeva da luogo di reclusione dei nemici di Roma condannati a morte ed era composto da due nuclei distinti, il Carcer ed il Tullianum (ambiente ipogeo). Con Carcer si intende l’ambiente a pianta trapezoidale con gli ambienti attigui, di età repubblicana (fine IV-II a.C.), che fu monumentalizzato nel I d.C. per disposizione senatoria, come recita l’iscrizione dedicatoria posta a coronamento della facciata in travertino che si apre rivolta verso il Foro Romano, edificata in quella occasione. Nel suo insieme si presenta come un sistema di strutture lapidee in opera quadrata, articolate e a varie quote, a ridosso delle pendici dell’Arce capitolina rivolte verso la valle del Foro Romano. Il complesso creava una possente quinta muraria che fa da sfondo al Foro Romano e in stretta relazione con gli edifici dove si svolgeva la vita politica, giudiziaria e giuridica di Roma: la curia, il comizio e i tribunali. Tullianum è la denominazione dell’ambiente ipogeo in blocchi di peperino (IV a.C. con una probabile fase di fine V a.C.) caratterizzato dalla sorgente che risale, per pressione, dal piano pavimentale attraverso una piccola apertura quadrata in fase con il pavimento stesso. Originariamente a pianta circolare (tholos) - come rivelato dagli scavi - assume la forma in pianta ad arco di cerchio, quando la costruzione del prospetto esterno del Carcer ne determina in parte lo smantellamento. Nessun dato è emerso dallo scavo per riconoscervi la funzione di cisterna; lo stesso condotto, che fino all’ultima campagna d’indagine scaricava all’esterno l’acqua raccolta nel pozzo, è moderno. Risale sicuramente alla prima età imperiale la teca rinvenuta sul piano pavimentale scavata appositamente per ospitare il materiale di età arcaica e repubblicana deposto dopo un’azione rituale svoltasi in un giorno d’autunno. Questo deposito e la sorgente portano a concludere, con un certo margine di sicurezza, che il Tullianum originariamente fosse stato costruito per una sorgente sacralizzata: forte il richiamo alla fonte dove, raccontano gli autori antichi, Tarpea incontra per la prima volta il re dei Sabini nemici dei Romani, Tito Tazio, e prendono avvio la serie di accadimenti che portano al tradimento da parte della giovane e alla sua morte È suggestivo pensare che la l’acqua del Tullianum (“Acqua Tulliana”) sia quella presente nel racconto del tradimento di Tarpeia. La giovane romana, figlia di Spurio Tarpeio comandante della rocca capitolina, incontra Tito Tazio, capo dei nemici Sabini, presso una fonte (non se ne tramanda il nome) situata al di fuori delle mura dell’arce capitolina verso la piana che ospiterà poi il Foro Romano. Segue il tradimento e la punizione: Tarpea è uccisa seppellita viva sotto il cumulo degli scudi sabini. Anche il padre, ritenuto colpevole per aver perso la postazione, è giustiziato, precipitato per mano degli stessi Romani dall’alto della rupe ricordata come Rupes Tarpeia o Saxum Tarpeium. La rupe che oggi si tende a collocare sull’Arx nel settore che sovrasta il Carcer-Tullianum, il luogo votato per eccellenza alla uccisione dei nemici del Popolo Romano. Il complesso continua a vivere trasformato in Età Alto Medioevale in luogo di un culto cristiano, luogo che dal XII secolo si connota dedicato agli Apostoli Pietro e Paolo: la chiesa di S. Pietro in Carcere. Anche se coperta dalle fondazioni della chiesa S. Giuseppe dei Falegnami costruita nel XVI secolo, rimarrà sempre aperta al culto, impedendone così la distruzione. In un vano del Carcer coperto dalle fondazioni della chiesa seicentesca è ricavata alla metà del XIX secolo una cappella destinata ad ospitare il “Crocifisso delle Carceri”, un crocifisso ligneo esposto in precedenza alla pietà popolare sulla facciata in travertino del Carcer. Il Carcer-Tullianum e le strutture rinvenute dopo i recenti scavi fanno oggi parte del percorso espositivo del museo che ne racconta la complessa storia.
PREMESSA, Dott.ssa Alfonsina Russo, Direttore Parco archeologico del Colosseo » VII
PRESENTAZIONE, Mons. Remo Chiavarini, Opera Romana Pellegrinaggi » XVII
INTRODUZIONE ‘IN CARCEREM TULLIANUM’, Patrizia Fortini » XXI
L’ISCRIZIONE DEDICATORIA DEL CARCER-TULLIANUM (Francesca Cerrone) » 1
INQUADRAMENTO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO (Carlo Rosa) » 5
LE ACQUE DELLA SORGENTE DEL TULLIANUM (? Leonardo Lombardi) » 15
LA FONTE DEL TULLIANUM. SCHEDA DEL SONDAGGIO (Giorgio Brocato) » 17
PROTOSTORIA NEL CARCER-TULLIANUM. LE PENDICI SUD-ORIENTALI DELL’ARX CAPITOLINA ALL’ALBA DELLA TRASFORMAZIONE URBANA (Enrico Maria Giuffrè) » 21
LE SEPOLTURE DEL CARCER-TULLIANUM. L’INDAGINE ANTROPOLOGICA (Andrea Battistini, Paola Catalano, Flavio De Angelis, Olga Rickards) » 31
LO SCAVO NELL’AMBIENTE DEL CARCER (Enrico Maria Giuffrè, Veronica Romoli) » 45
IL CARCER IN EPOCA ROMANA. CONSIDERAZIONI (Fiammetta Susanna) » 59
LO SCAVO NELL’AMBIENTE DEL TULLIANUM (Veronica Romoli) » 67
IL TULLIANUM: IL MONUMENTO DI EPOCA ROMANA (Fiammetta Susanna) » 81
IL DEPOSITO VOTIVO DEL TULLIANUM (Fiammetta Susanna) » 87
OFFERTE VEGETALI NEL DEPOSITO VOTIVO DEL TULLIANUM (Alessandra Celant) » 95
I RESTI ANIMALI DAL DEPOSITO VOTIVO (STRATO US 1161) DEL TULLIANUM (Claudia Minniti) » 99
IL CARCER-TULLIANUM E LA CHIESA DI SAN PIETRO IN CARCERE (Patrizia Fortini) » 105
SAN PIETRO IN CARCERE. IMMAGINI E PALINSESTI PITTORICI TRA XI E XIV SECOLO (Giulia Bordi) » 109
I DIPINTI DELLA PARETE “PALINSESTO”. LE ANALISI (Daniela Ferro, Marcella Guiso) » 121
GLI AFFRESCHI NEL CARCER. NOTE TECNICHE DI RESTAURO (Marzia Mercuri, Filippo Talarico) » 127
IL “CIMITERO DELLE CARCERI” (Paola Catalano, Patrizia Fortini, Antonella Nanni) » 131
IL MUSEO DEL CARCER-TULLIANUM (Riccardo Auci) » 139
BIBLIOGRAFIA » 153
TAVOLE » 165
INDICI » 197
Con la collaborazione di Giulia Bordi, Enrico Maria Giuffrè, Stefania Picciola, Veronica Romoli, Carlo Rosa, Fiammetta Susanna
Bibliotheca Archaeologica, 74
2022, XXXIV-206 / 240 pp., 204 ill. col., 34 ill. b/n, 31 tav.
Brossura, 21,5 x 28 cm
Enhanced Ebook / 4 pieghevoli in tasca / 4 Fold-outs in pocket cm 70 x 100
ISSN: 2240-8347
A ridosso delle pendici NE del Colle Capitolino, al di sotto della seicentesca chiesa di S. Giuseppe dei Falegnami con annesso Oratorio, si conservano le strutture del Carcer-Tullianum (“Carcere Mamertino” di comune memoria) uno dei complessi monumentali di età repubblicana più rilevanti del Foro Romano (area del Comizio) e più cari alla fede cristiana perché legato alla figura di San Pietro. Connesso al sistema sostruttivo/difensivo del Campidoglio sin dall’età arcaica (le cd. “Mura Serviane”) il Carcer-Tullianum, secondo quanto attestato dalle fonti classiche, fungeva da luogo di reclusione dei nemici di Roma condannati a morte ed era composto da due nuclei distinti, il Carcer ed il Tullianum (ambiente ipogeo). Con Carcer si intende l’ambiente a pianta trapezoidale con gli ambienti attigui, di età repubblicana (fine IV-II a.C.), che fu monumentalizzato nel I d.C. per disposizione senatoria, come recita l’iscrizione dedicatoria posta a coronamento della facciata in travertino che si apre rivolta verso il Foro Romano, edificata in quella occasione. Nel suo insieme si presenta come un sistema di strutture lapidee in opera quadrata, articolate e a varie quote, a ridosso delle pendici dell’Arce capitolina rivolte verso la valle del Foro Romano. Il complesso creava una possente quinta muraria che fa da sfondo al Foro Romano e in stretta relazione con gli edifici dove si svolgeva la vita politica, giudiziaria e giuridica di Roma: la curia, il comizio e i tribunali. Tullianum è la denominazione dell’ambiente ipogeo in blocchi di peperino (IV a.C. con una probabile fase di fine V a.C.) caratterizzato dalla sorgente che risale, per pressione, dal piano pavimentale attraverso una piccola apertura quadrata in fase con il pavimento stesso. Originariamente a pianta circolare (tholos) - come rivelato dagli scavi - assume la forma in pianta ad arco di cerchio, quando la costruzione del prospetto esterno del Carcer ne determina in parte lo smantellamento. Nessun dato è emerso dallo scavo per riconoscervi la funzione di cisterna; lo stesso condotto, che fino all’ultima campagna d’indagine scaricava all’esterno l’acqua raccolta nel pozzo, è moderno. Risale sicuramente alla prima età imperiale la teca rinvenuta sul piano pavimentale scavata appositamente per ospitare il materiale di età arcaica e repubblicana deposto dopo un’azione rituale svoltasi in un giorno d’autunno. Questo deposito e la sorgente portano a concludere, con un certo margine di sicurezza, che il Tullianum originariamente fosse stato costruito per una sorgente sacralizzata: forte il richiamo alla fonte dove, raccontano gli autori antichi, Tarpea incontra per la prima volta il re dei Sabini nemici dei Romani, Tito Tazio, e prendono avvio la serie di accadimenti che portano al tradimento da parte della giovane e alla sua morte È suggestivo pensare che la l’acqua del Tullianum (“Acqua Tulliana”) sia quella presente nel racconto del tradimento di Tarpeia. La giovane romana, figlia di Spurio Tarpeio comandante della rocca capitolina, incontra Tito Tazio, capo dei nemici Sabini, presso una fonte (non se ne tramanda il nome) situata al di fuori delle mura dell’arce capitolina verso la piana che ospiterà poi il Foro Romano. Segue il tradimento e la punizione: Tarpea è uccisa seppellita viva sotto il cumulo degli scudi sabini. Anche il padre, ritenuto colpevole per aver perso la postazione, è giustiziato, precipitato per mano degli stessi Romani dall’alto della rupe ricordata come Rupes Tarpeia o Saxum Tarpeium. La rupe che oggi si tende a collocare sull’Arx nel settore che sovrasta il Carcer-Tullianum, il luogo votato per eccellenza alla uccisione dei nemici del Popolo Romano. Il complesso continua a vivere trasformato in Età Alto Medioevale in luogo di un culto cristiano, luogo che dal XII secolo si connota dedicato agli Apostoli Pietro e Paolo: la chiesa di S. Pietro in Carcere. Anche se coperta dalle fondazioni della chiesa S. Giuseppe dei Falegnami costruita nel XVI secolo, rimarrà sempre aperta al culto, impedendone così la distruzione. In un vano del Carcer coperto dalle fondazioni della chiesa seicentesca è ricavata alla metà del XIX secolo una cappella destinata ad ospitare il “Crocifisso delle Carceri”, un crocifisso ligneo esposto in precedenza alla pietà popolare sulla facciata in travertino del Carcer. Il Carcer-Tullianum e le strutture rinvenute dopo i recenti scavi fanno oggi parte del percorso espositivo del museo che ne racconta la complessa storia.
PREMESSA, Dott.ssa Alfonsina Russo, Direttore Parco archeologico del Colosseo » VII
PRESENTAZIONE, Mons. Remo Chiavarini, Opera Romana Pellegrinaggi » XVII
INTRODUZIONE ‘IN CARCEREM TULLIANUM’, Patrizia Fortini » XXI
L’ISCRIZIONE DEDICATORIA DEL CARCER-TULLIANUM (Francesca Cerrone) » 1
INQUADRAMENTO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO (Carlo Rosa) » 5
LE ACQUE DELLA SORGENTE DEL TULLIANUM (? Leonardo Lombardi) » 15
LA FONTE DEL TULLIANUM. SCHEDA DEL SONDAGGIO (Giorgio Brocato) » 17
PROTOSTORIA NEL CARCER-TULLIANUM. LE PENDICI SUD-ORIENTALI DELL’ARX CAPITOLINA ALL’ALBA DELLA TRASFORMAZIONE URBANA (Enrico Maria Giuffrè) » 21
LE SEPOLTURE DEL CARCER-TULLIANUM. L’INDAGINE ANTROPOLOGICA (Andrea Battistini, Paola Catalano, Flavio De Angelis, Olga Rickards) » 31
LO SCAVO NELL’AMBIENTE DEL CARCER (Enrico Maria Giuffrè, Veronica Romoli) » 45
IL CARCER IN EPOCA ROMANA. CONSIDERAZIONI (Fiammetta Susanna) » 59
LO SCAVO NELL’AMBIENTE DEL TULLIANUM (Veronica Romoli) » 67
IL TULLIANUM: IL MONUMENTO DI EPOCA ROMANA (Fiammetta Susanna) » 81
IL DEPOSITO VOTIVO DEL TULLIANUM (Fiammetta Susanna) » 87
OFFERTE VEGETALI NEL DEPOSITO VOTIVO DEL TULLIANUM (Alessandra Celant) » 95
I RESTI ANIMALI DAL DEPOSITO VOTIVO (STRATO US 1161) DEL TULLIANUM (Claudia Minniti) » 99
IL CARCER-TULLIANUM E LA CHIESA DI SAN PIETRO IN CARCERE (Patrizia Fortini) » 105
SAN PIETRO IN CARCERE. IMMAGINI E PALINSESTI PITTORICI TRA XI E XIV SECOLO (Giulia Bordi) » 109
I DIPINTI DELLA PARETE “PALINSESTO”. LE ANALISI (Daniela Ferro, Marcella Guiso) » 121
GLI AFFRESCHI NEL CARCER. NOTE TECNICHE DI RESTAURO (Marzia Mercuri, Filippo Talarico) » 127
IL “CIMITERO DELLE CARCERI” (Paola Catalano, Patrizia Fortini, Antonella Nanni) » 131
IL MUSEO DEL CARCER-TULLIANUM (Riccardo Auci) » 139
BIBLIOGRAFIA » 153
TAVOLE » 165
INDICI » 197