Falerno. Il vino dei Cesari - Giuseppe Nocca (ArcheoNutrizione 7)

di Giuseppe Nocca

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  • Prezzo: € 65.00
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    Descrizione:

    In 4° 220 pp. ill.ni a coll.

    Premessa di Marisa De’ Spagnolis
    Introduzione
    I. Il Falerno nella letteratura classica
    II. Il vino Falerno nell’antica Roma
    III. Il commercio del Falerno
    IV. Il Falerno nei secoli successivi
    V. Le indagini genetiche sul Falerno
    VI. Dall’ampelografia del 900 all’odierno Falerno
    Conclusioni
    Abbreviazioni
    Bibliografia


    Lo studio fa il punto sui progressi della ricerca archeologica sul territorio del Falerno e e su quello limitrofo, sulle ricerche dei numerosi studiosi che si sono occupati dell’area e che hanno portato a delineare le mappe delle varie centuriazioni del territorio, sullo studio delle iscrizioni che hanno permesso di conoscere i nomi dei vici e dei pagi ,delle città interessate dalla produzione del Falerno e soprattutto sulla attenta lettura delle numerosissime fonti antiche che esaltano
    il vino Falerno e che ne permettono di delimitare in gran parte l’area di diffusione.
    Il titanico lavoro dello studioso, che si è accollato l’onere di favorire l’incrocio tra la lettura critica della documentazione archeologica da una parte e delle fonti antiche e documentarie dall’altra, ha permesso di aver un quadro del più alto interesse, anche se parzialmente incompleto, della situazione della storia del territorio denominato ager falernus, del suo sviluppo agricolo, della nascita del latifondo, delle aree relative alla produzione del vino Falerno, alla sua eccezionale importanza, all’origine del suo nome ed alla ipotetica occupazione greca della costa, alla sua diffusione in Italia e nelle provincie dell’impero.
    L’interesse del Nocca che sottolinea l’importanza delle vie d’acqua per il trasporto delle anfore e dei vicini porti di Minturnae, Sinuessa, Volturnum per l’esportazione di un vino così pregiato si estende alla storia e cronologia della tipologia delle anfore Dressel utilizzate dal II secolo a.C. al I d.C., all’esame delle argille delle anfore, alla presenza e localizzazione delle fornaci dislocate lungo importanti assi viari, alla storia delle ville rustiche di modesta entità divenute successivamente vere e proprie ville latifondistiche con la produzione affidata ai numerosissimi schiavi che affluivano, come è noto, principalmente dal mercato di Delos, divenute anche ville di di otium, al tema dell’economia produttiva e degli studi di genetica. Nell’ottica della ricostruzione di una storia globale del territorio lo studioso sottolinea come la storia si trova all’incrocio di tante discipline diverse e lamenta l’impossibilità, allo stato attuale, di conoscere i nomi dei proprietari delle ville produttive e di pervenire ad una visione unitaria della storia del Falerno, il vino più ammirato e famoso nel mondo romano. ( Marisa De’ Spagnolis)