Vestiti per immagini L’abito femminile da società tra Ottocento e Novecento e la sua immagine pittorica e fotografica - a cura di Gabriele Borghini e Gianna Piantoni

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  • Prezzo: € 50.00
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    Descrizione:

    Anno 2003
    Pagine 280

    Formato 21 x 27, brossura
    92 ill. colore, 145 bicromie


    L’OPERA
    Alla fine del XIX secolo la perdita nei vestiti femminili delle strutture mascheranti, la fisicità si
    accentua in quella che viene chiamata la linea ad “esse”, cioè l’accentuarsi del busto fasciato, lo
    stringersi al massimo della vita, il voluto risalto dei fianchi avvolti nella presa delle stoffe, l’aprirsi
    a corolla svasata della gonna, che si allunga dietro in una breve coda.
    Una esaltazione del femminino, mobile, cangiante, osé, che la pittura di genere ritrattistico coglie
    con la doppia specificità del ritratto veristico o di quello, invece, più infiammato e rutilante.
    Ed anche la fotografia, in questo senso, o accentua il suo genetico lato positivista sul piano della
    registrazione ammiccante, o spinge il pedale della visione.
    L’aprirsi dell’evento bellico farà da linea spartiacque e dopo il 1918 il vestito femminile non potrà
    mai più essere lo stesso. Un altro livello di lettura dovrà essere ricercato nella trasmigrazione
    fotografica e pittorica di un corpo femminile abbigliato che rimane l’unica traccia visibile di una
    fisicità che ha ormai lasciato il bozzolo tessile per farsi presente solo nell’icona bidimensionale.
    Agli abiti un tempo abitati ed ora solo meravigliosi gusci vuoti si contrappongono nel percorso
    espositivo i corpi fotografici e pittorici ridotti a puro rango araldico, trascrizione per imprimitura.