Via Flacca - Andrea Carbonara, Gaetano Messineo
di
- Anno Edizione:
- 2021
- Argomento:
- Archeologia e tutela del patrimonio archeologico - Saggi e Ricerche
- ISBN:
- 978-88-99847-38-8
Descrizione:
Il volume si propone di illustrare il patrimonio artistico, archeologico, monumentale
e ambientale seguendo come filo conduttore i percorsi stradali
attraverso la storia, senza tralasciare i segni dell’attuale realtà, raccontando
le trasformazioni più recenti che hanno spesso creato alterazioni territoriali.
L’itinerario principale, partendo da Terracina, segue la moderna via Flacca
che rimane legata, limitatamente ai pochi tratti conservati, al percorso della
via antica, offrendo al contempo deviazioni che raggiungono siti e monumenti
che completano in modo significativo la restituzione del territorio
laziale attraversato.
Il percorso si snoda tra contesti di grande interesse paesaggistico e ambientale,
tra Sperlonga, il piccolo borgo che sorge su uno sperone di roccia dei
Monti Aurunci, e Gaeta, città sorta alle pendici del Monte Orlando e ricca
di testimonianze dall’età medievale fino al Regno delle Due Sicilie: come i
complessi rustico-residenziali presso il Lago di S. Puoto e in località Vallaneto;
la villa in località Prato e le ville in località Bazzano e Acque Salse;
gli impianti di ville marittime che conservano ancora resti delle peschiere,
come la villa in località Fontania e Villa Accetta in località Punta di Conca.
Infine, sebbene inglobati in strutture moderne, affiancati da manufatti abusivi
o in parte distrutti dalla selvaggia urbanizzazione lungo la costa a est
di Gaeta, sono ancora riconoscibili resti di una villa marittima in località
S. Vito, una grande residenza in località S. Maria di Conca e il grandioso
complesso inglobato nella Villa Irlanda e nell’adiacente Villa Bianca.
Su tutte ha grande rilevanza la villa imperiale di Tiberio con il Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga, un complesso
archeologico scoperto e valorizzato proprio con la costruzione della nuova direttrice Terracina-Gaeta.
Seguendo il percorso antico della via Flacca, che non raggiungeva Gaeta, l’itinerario arriva in località Piana di Arzano,
dove si trova il monastero cistercense di Santo Spirito inglobato all’interno di una ex-raffineria Eni, acquisito ora, a titolo
gratuito, al patrimonio comunale.
Indice: Premessa; La strada e il territorio: cenni storici; I. Da Terracina alla Villa di Tiberio; II. Dalla Villa di Tiberio a
Gaeta; Bibliografia, Indice topografico; Indice delle illustrazioni.
Andrea Carbonara, archeologo, ha svolto attività di scavo a Roma e nel suburbio in collaborazione con le Soprintendenze Archeologiche di Roma
e Ostia. In particolare, a Ostia Antica l’attività ha interessato i territori ostiense e portuense, durante i sondaggi per la costruzione a Ponte Galeria
dell’area di Commercity e della limitrofa Fiera di Roma, mentre all’interno della città antica ha seguito i lavori di restauro effettuati all’interno dei
caseggiati della V Regione. Assieme a Gaetano Messineo, ha pubblicato uno studio sul materiale ceramico di una piccola necropoli etrusca nel
territorio veiente e una serie di monografie per l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato nella collana “Antiche Strade del Lazio”.
Gaetano Messineo, archeologo (1943 - †2010), ha prestato servizio come ispettore dal 1975 al 1978 in Abruzzo, nelle Marche e dal 1980 al 2000 nella
Soprintendenza Archeologica di Roma nel settore nord-occidentale, quindi funzionario presso il Museo Nazionale d’Arte Orientale e dal 2005 al 2009
docente di archeologia classica presso l’Università degli Studi dell’Aquila. Socio corrispondente della Pontificia Accademia Romana di Archeologia,
ha partecipato come animatore di varie associazioni culturali, tra le quali Italia Nostra, l’Archeoclub di Formello e l’Archeoclub dell’Aquila. Durante
la sua attività di ispettore archeologo ha diretto indagini di scavo e di restauro in numerosi siti del territorio abruzzese, del suburbio romano, in Sicilia
a Santa Marina nelle Madonie, all’estero in Turchia e in Grecia nell’isola di Lemno. Della sua attività di ricerca e di studio fino al 2010, anno della sua
morte, sono testimonianza le numerose pubblicazioni delle quali si ricordano, in particolare, quelle dedicate alla difesa e alla tutela di monumenti e
aree archeologiche, quali le monografie su Villa di Livia, su Malborghetto, acquisito dallo Stato nel 1982 e divenuto sede distaccata della Soprintendenza
Archeologica di Roma, sulla Tomba dei Nasonii, sui Saxa Rubra e sulla ricostruzione dei vecchi scavi Adriani a Efestia sull’isola di Lemno.