Matrici di un impianto chiesastico tardo-barocco. Il caso di San Giovanni Battista a Morbegno e gli sviluppi europei - imonetta Benedetti; Maria Piera Sette

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    Formato: 21x29,7
    Pagine: 210

    Il proposito di riconsiderare la complessa problematica di natura storico–critica che coivolge la chiesa–collegiata morbegnese costituisce il punto di partenza e insieme il fondamento di questo lavoro volto ad approfondire la vicenda formativa dell’opera e puntualizzare il succedersi delle sue ‘stratificazioni’.

    Gli esiti del progetto di ricerca Matrici di un impianto chiesastico tardo–barocco: il caso di S. Giovanni Battista a Morbegno e gli sviluppi europei. Questioni aperte tra storia e restauro oltre confermare l’originalità della struttura architettonica alla quale viene riconosciuto “un indiscusso valore di ‘modello spaziale’”, riaccendono l’interesse sulla fabbrica edificata tra il 1680 ed il 1714, oggi restaurata con la cospicua e costante opera di sponsorizzazione della Fondazione Isabel & Balz Baechi iniziata fin dal 2012 e ancora in corso.

    La tipologia dell’organismo chiesastico rientra negli impianti di tipo composto, ovale con dilatazione trasversale delle cappelle, ragione per cui la collegiata di Morbegno è stata, più volte, accostata ad alcuni capolavori rainaldiani, cui si richiama non solo per la spazialità, ma anche per il linguaggio plastico delle membrature e per la caratteristica modalità progettuale che, attraverso l’addizione dei corpi di fabbrica, realizza una fusione tra spazio longitudinale e spazio cruciforme determinando quelle singolarità che la rendono una ‘fusa complessità stupefacente’ ancora pienamente barocca, basata sul principio combinatorio delle parti tra loro miscelate.

    Una rivalutazione globale del ‘bel San Giovanni’ prende le mosse dallo studio della fabbrica avviato con il Convegno Internazionale tenutosi a Morbegno nel 2014 i cui atti sono confluiti nel volume Il Colore dell’aria. Collegiata di San Giovanni Battista in Morbegno capolavoro barocco, edito nel 2015 e trova poi sviluppo nelle ipotesi attributive del suo possibile progettista, meglio individuato nell’ “ingegnero” Gerolamo Quadrio che ha già avuto importanti esiti editoriali pubblicati sia in lingua italiana che in tedesco nel 2019, qui necessariamente ri–considerati.

    In questo volume, ripartendo dalle tappe già consolidate, si procede ad altri approfondimenti includendo il San Giovanni Battista nel contesto geografico dell’Italia settentrionale con particolare riferimento all’ambito lombardo senza tralasciare i nessi con fabbriche del panorama internazionale dell’età tardo barocca; in effetti – in posizione baricentrica tra Roma e oltrAlpe – la collegiata di Morbegno sollecita l’ulteriore interesse verso altre esperienze architettoniche individuate in un contesto maggiormente ampio delle regioni dell’Europa centrale ove sono rintracciabili analoghe soluzioni sia linguistiche che tipologiche come per esempio la Karlskirche di Vienna 1714, il San Giovanni Battista a Paštiky 1748–51, i Santi Pietro e Paolo a Březno 1739–42, San Adalberto a Počaply 1724–26, ed altri ancora in Austria e nei territori della Repubblica Ceca.

    Tutto ciò dilata il tema di ricerca sulla conoscenza dello stato delle opere e sulla conservazione della loro consistenza materica e strutturale; di qui, il lavoro che, basato sul vaglio dei documenti e sul “fondamentale studio diretto dell’opera”, è andato a ricomporre le acquisizioni conoscitive entro la narrazione storica dell’organismo chiesastico della collegiata morbegnese e della sua singolare ‘vicenda costruttiva’; argomento particolarmente delicato in considerazione di una applicazione corretta dei criteri – filologici, critici, conservativi – che le teorie del restauro hanno fin qui elaborato.



    Sommario:

    Intuizioni, deduzioni e percorsi di ricerca, Alberto Gavazzi.

    Pietro Ligari nella collegiata di San Giovanni, Balz Baechi

    Presentazione, Augusto Roca de Amicis

    Una fabbrica da scoprire, Simona Benedetti

    1. Il San Giovanni Battista: l’edificio cinquecentesco originario, Simona Benedetti

    2. Cenni storici e caratteristiche tipologico–spaziali della nuova fabbrica seicentesca, Simona Benedetti

    Committenti e figure chiave nella vicenda storica

    Il perché di una nuova fabbrica

    Inizio della costruzione tardo–barocca

    Caratteristiche tipologico spaziali del nuovo San Giovanni e cronologia della costruzione

    3. L’architetto progettista della nuova collegiata e la cultura architettonica lombarda, Simona Benedetti

    La figura di Gerolamo Quadrio e rapporti con la committenza

    Opere paradigmatiche nell’attribuzione della collegiata di San Giovanni a Gerolamo Quadrio


    4. La figura e le opere di Attilio Arrigoni collaboratore di Gerolamo Quadrio, Martina Molteni

    Profilo biografico di Attilio Arrigoni

    La chiesa della Madonna della Guardia

    La chiesa di San Michele a Galbiate

    Il rapporto tra Attilio Arrigoni e Gerolamo Quadrio


    5. Assialità e centralità dello spazio sacro barocco. Lombardia, Piemonte, Liguria, Marco Pistolesi

    Prime sperimentazioni milanesi tra croce greca e ottagono

    L’ottagono inscritto e il rettangolo “scantonato”: bidirezionalità e centralizzazione

    Piante combinate e soluzioni complesse, tra Piemonte e Lombardia

    Croce greca e ottagono allungato nella Repubblica di Genova


    6. L’architettura dei Sacri Monti ai confini con le terre della Riforma, l’apporto di Gerolamo Quadrio, Marco Corsi

    Culto delle reliquie e sistemi devozionali ai confini con i territori riformati. Una geografia dei Luoghi Santi fra la Valle Padana e le Prealpi

    Il Sacro Monte di Orta: intenzioni, genesi, caratteristiche

    La cappella XIII o “dell’umiltà di san Francesco”


    7. Sul “bel S. Giovanni”. Caratteri identitari e loro ‘processo di trasformazione’ Maria Piera Sette

    8. Echi settecenteschi del San Giovanni Battista di Morbegno in Italia e nell’Europa centrale Simona Benedetti

    APPARATI

    Bibliografia

    Indice dei nomi

    Indice dei luoghi