Flavia Tragoedia Bernardinus Stephonius S.J. - a cura di Mirella Saulini

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  • Prezzo: € 49.00
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    Descrizione:

    Quaderni Sabini 2,

    In 8°, bross. edit., pp. 396, 

    Figura di spicco nella storia del Teatro, il gesuita Bernardino Stefonio (1562-
    1620) scrisse Flavia Tragoedia nel 1600, anno del Giubileo; dello stesso anno è la
    prima rappresentazione, presso il Collegio Romano. Si conosce una seconda
    messinscena, presso il Seminario Romano, nel 1621, anno nel quale la tragedia
    fu data alle stampe.
    La Flavia si caratterizza come ‘tragedia del martire’, e s’inserisce nella cosiddetta
    riforma stefoniana, iniziata nel 1597 con Crispus Tragoedia. L’autore raccoglie
    l’eredità classica senecana, ma nelle forme della tragedia antica cala al contempo
    un contenuto storico – una novità per il teatro dei Gesuiti – e il messaggio
    cristiano. Stefonio scelse un episodio cruento della storia di Roma e di quella
    dinastia Flavia che dà il titolo all’opera: l’esecuzione, ad opera di Domiziano
    Imperatore, dei suoi figli adottivi ed eredi T. Flavio Vespasiano e T. Flavio
    Domiziano, nonché del loro padre, suo cugino T. Flavio Clemente, tutti cristiani.
    Considerando il momento storico, si può ipotizzare che il gesuita abbia usato
    le fonti classiche, storiche e letterarie, anche per celebrare l’Ecclesia Triumphans.
    La resa scenica è spettacolare. Nell’opera trovano ampio spazio il canto e la
    danza; ci sono altresì giochi militari, scene di battaglia, incantesimi e tutto un
    apparato che colpì e impressionò gli spettatori.