«Salpati di qui, giungemmo a Reggio» (At 28,13) - PAOLO DI TARSO Vita, viaggi e sosta a Reggio Calabria - Elia Fiorenza

di Elia Fiorenza

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  • Prezzo: € 20.00
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    Descrizione:

    In 8°, bross. edit., 136 pp., ill.ni 

    Il libro analizza  una figura storica divenuta importante e determinante per lo sviluppo e la storia del cristianesimo e del pensiero occidentale, ma che ai suoi tempi non era così noto e riconosciuto. Si tratta di Paolo di Tarso, il quale non faceva parte dell’élite politica, economica, militare e culturale della sua epoca, in quanto era uno sconosciuto ebreo della diaspora che non aspirava ad altro, se non a condurre una vita impostata sulla tradizione religiosa del suo popolo. La sua vita, che trascorreva nella Gerusalemme del I secolo d.C., che potremmo definire l’umbilicus del mondo giudaico, s’imbatté in un fenomeno religioso nascente, il cristianesimo, il quale tuttavia non era ancora chiaramente distinto dalla sua radice ebraica. Se all’inizio egli dovette avere una reazione di fastidio e di aggressività nei confronti di questo movimento religioso, a cominciare da un evento, sulla scorta della testimonianza degli Atti degli Apostoli localizzato sulla strada che andava a Damasco, il suo approccio cambia. Diventa, in tal modo, la punta di diamante di questo movimento che s’ispira a Gesù di Nazaret, come egli dirà più tardi: «In realtà mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato sé stesso per me» (Gal2,19-20). Facendo una sorta di bilancio della propria esistenza, nella Lettera inviata alla comunità di Filippi, affermerà addirittura che quanto gli sembrava nobile e prezioso, cioè un guadagno, l’ha poi classificato una perdita, perfino “spazzatura”, di fronte alla superiorità della conoscenza di Cristo (cfr. Fil 3,7-11).
    Pertanto, dall’evento di Damasco Paolo inizia una fase della sua vita ricca di viaggi, incontri, pericoli, predicazioni e tanto altro, chiudendo il suo percorso a Roma, durante il principato di Nerone. Nel viaggio che lo condurrà a Roma farà una breve sosta a Reggio Calabria, città nominata nel capitolo 28 degli Atti degli Apostoli.
    Il lavoro è stato articolato in cinque capitoli, nei quali si ripercorre l’intera vicenda esistenziale di Paolo. Il primo capitolo, infatti, descrive le sue origini e la formazione di questo giudeo della diaspora del I secolo d.C., che sono state effettuate tra Tarso, una città abbastanza importante della provincia romana di Cilicia, e Gerusalemme. Egli manifesta subito tre importanti caratteristiche: la sua appartenenza etnica e religiosa al giudaismo, percepita con orgoglio; il suo contesto culturale, in cui l’ellenismo gioca un ruolo fondamentale; la sua cittadinanza romana, utile per la sua attività.
    Il secondo capitolo tratta gli inizi del suo cambiamento, ossia quella che oggi si preferisce chiamare “vocazione” più che “conversione”, dopo la quale si svolse il primo viaggio missionario, nel quale furono toccate Cipro e varie località dell’Anatolia meridionale. Nel terzo capitolo ci si soffermerà sul secondo e terzo viaggio missionario, nei quali Paolo si affacciò verso l’Occidente, in particolare la Grecia, fondando vivaci e dinamiche comunità a Filippi, Tessalonica e Corinto, oltre a Efeso, sulle coste egee dell’Asia minore. Durante questi viaggi va collocata la redazione delle Lettere, che esprimeranno il suo modo di essere presente nelle comunità, pur essendo assente fisicamente. Tali Lettere, a eccezione di quella ai Romani, sono state scritte per la necessità di aiutare le giovani comunità ad affrontare i problemi sorti per ragioni interne e per difficoltà all’esterno. Ci è sembrato opportuno, soprattutto per le città più importanti, offrire un breve profilo storico, perché Paolo non ha innestato il suo annuncio missionario in una tabula rasa, bensì in un ambiente che aveva già secoli di storia e di cultura.
    Con il capitolo quarto la trattazione si avvicina sempre più a Reggio, in esso viene ampiamente presentato il viaggio a Roma, l’ultimo, che Paolo ha fatto da prigioniero. In tale capitolo abbiamo seguito tappa per tappa la navigazione, comprendente il famoso naufragio a Creta e lo sbarco a Malta, da cui Paolo riparte per giungere a Pozzuoli toccando Siracusa e Reggio; abbiamo parlato del viaggio terrestre da Pozzuoli a Roma; abbiamo illustrato come si svolgeva la navigazione nel I secolo con le navi commerciali, che ospitavano a bordo anche passeggeri. Inoltre, abbiamo fornito anche delle notizie giuridiche che possono giustificare il cosiddetto “appello a Cesare” di Paolo e il suo status di prigioniero. Nel quinto capitolo ci siamo dedicati alla sosta a Reggio. In primo luogo, abbiamo brevemente descritto la situazione di Reggio Calabria, all’epoca capoluogo della regione chiamata Bruttium et Lucania; poi abbiamo trattato la sosta a Reggio dell’Apostolo, tenendo presente fonti archeologiche e storico e testimonianze.