Critica letteraria. Anno XLV /2017. Rivista trimestrale di critica e letteratura italiana fondata da Pompeo Giannantonio- ISSN 0390-0142

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    Descrizione:


    Anno XLV (2017) Fasc. I, N. 175


    Alessandro Metlica

    Memoria epica e rivoluzione militare, dal Furioso alla guerra degli Ottant’anni - pp. 3-20

    L’articolo esamina il ruolo giocato dalla rivoluzione militare cinquecentesca nel campo della poesia epica. Le innovazioni tecnologiche e ingegneristiche che modificano l’arte della guerra nella seconda metà del XVI secolo, infatti, mal si accordano con gli ideali cavallereschi della tradizione letteraria. Per quanto concerne l’encomio dell’eroe, ciò si ripercuote nell’adozione di nuove piste celebrative, come si evince dal testo studiato in queste pagine: l’Anversa conquistata (1609) di Fortuniano Sanvitali, consacrata alla vittoriosa campagna di Alessandro Farnese nelle Fiandre (1585). ★ This article investigates how 16th-century military technologies transformed the representation of war in the field of poetry. Modern warfare does not fit with epic conventions, shaped by an idea of heroism that is more inclined towards chivalry. As the portrait of the commander in chief follows the very same principles, new encomiastic strategies prove necessary. This applies to the case study on which the article focusses: the Anversa conquistata (1609), a poem written by Fortuniano Sanvitali to celebrate Alessandro Farnese’s triumph during the siege of Antwerp in 1585.



    Guglielmo Barucci

    «Questi fia del tuo sangue» (GL X). La profezia per Solimano: una sconfitta tra storia e destino - pp. 21-36

    La profezia di Ismeno a Solimano nel canto X della Liberata si colloca per certi versi nel filone epico dei vaticinii sulla discendenza dell’eroe. Già il fatto che, però, Solimano sia invece il grande antagonista dei crociati rende la profezia anomala. L’episodio è inoltre al centro di un’architettura di rimandi e opposizioni, che cambia sensibilmente nella parabola dalle fasi più antiche della Liberata alla Conquistata. Tali variazioni illuminano il mutare della fisionomia e del ruolo di Solimano, nonché delle diverse concezioni del poema stesso. ★ Ismeno’s prophecy to Solimano in the tenth canto of Jerusalem Delivered may be situated within the epic tradition of the vaticinations of the hero’s descendants. However, the fact that Solimano is the great antagonist of the crusaders makes the prophecy anomalous. Furthermore, the episode appears at the centre of a network of references and oppositions that alters substantially from the most remote phases of Jerusalem Delivered all the way to Jerusalem Conquered. These variations shed light on the changing character and role of Solimano, as well as the diverse conceptions of the poem itself.



    Jesús Ponce Cárdenas

    Salcedo Coronel e Marino: tessere sabaude in un panegirico spagnolo - pp. 37-62

    In questo articolo si analizza lo stretto rapporto del Retrato Panegírico del conde duque de Olivares del poeta sivigliano García de Salcedo Coronel con la sua fonte: il Ritratto Panegirico di Carlo Emanuello duca di Savoia. Lo studio si centra sulle diverse forme dell’imitatio e la ricezione del codice laudatorio mariniano nella Spagna barocca. ★ This paper focuses on the relationship between the Retrato Panegírico del conde duque de Olivares, written by the Sevillian poet García de Salcedo Coronel, and its model: the Ritratto Panegirico di Carlo Emanuello duca di Savoia. We analyse the imitatio in its different approaches and the reception of the Marinist eulogistic code in Spain during the XVIIth century.



    Anna Maria Pedullà

    L’ombra di Maddalena - pp. 63-82

    Il personaggio evangelico di Maddalena costituisce un mito che ha numerose risonanze nella tradizione letteraria. Il mito della peccatrice, convertita dall’amore per Gesù di Nazareth, fu creato dai Padri della Chiesa al fine di far rilevare la profonda metamorfosi operata sulle coscienze dal Cristianesimo. La Maddalena – novella Eva cristiana – ha un trionfo nella cultura del Seicento. Ne sono artefici Caravaggio, Marino Pona, Brignole Sale, tra molti altri. La ribellione e la sfida di Eva rivivono in questa figura femminile, protagonista di storie che, parafrasando Hannah Arendt, valgono ben più di intere opere filosofiche. ★ The gospel figure of Mary Magdalene forms a myth with numerous resonances in the literary tradition. The myth of the sinner, converted by the love of Jesus of Nazareth, was invented by the Church Fathers in order to underline the profound change wrought on consciences by Christianity. Mary Magdalene, a new Christian Eve, was widely popular in Seventeenth-century culture thanks to Caravaggio, Marino Pona, Brignole Sale and others. Eve’s rebellion and challenge live on in this female figure, the hero of stories that, to paraphrase Hannah Arendt, are worth far more than entire philosophical treatises.



    RAFFAELE CAVALLUZZI

    Ancora nel “romanzo” pascoliano: eros e thànatos - pp. 83-96

    Le caratteristiche della poesia di Pascoli si fanno, nel tempo, sempre più “visionarie”: ne sono, tra l’altro, testimonianza efficace, nella loro tenuta limpidamente classicheggiante, i Poemi conviviali. Tuttavia esse si continuano a intrecciare a motivi propri del nichilismo del “romanzo” pascoliano (Garboli) come emergevano già dai capolavori di Myricae e dei Canti di Castelvecchio. E in particolare prendono sostanza dalla dialettica, di forte impronta decadente, di eros e thanatos. ★ The characteristics of Pascoli’s poetry become ever more “visionary”: a fine example may be found in the classically inspired Poemi conviviali. Yet these characteristics remain tied to themes linked to the nihilism of Pascoli’s “novel” (Garboli), as they already emerged from the masterpieces Myricae and Canti di Castelvecchio. In particular, they take their form from the dialectic, typically decadent, between eros and thanatos.



    Federico Italiano

    Isole (proto)moderniste. La Non-Trovata di Guido Gozzano tra Francis Jammes e Gottfried Benn - pp. 97-122

    In prospettiva comparatistica, il saggio colloca la scrittura cartografica de La più bella di Guido Gozzano in ambito modernista, interpretandola quale espressione di un più vasto sentire transnazionale, che proietta sull’isola immaginata il conflitto tra visioni planetarie, attitudini cosmopolite e la crisi del soggetto. Partendo dalla Non-Trovata di Gozzano, il saggio esplora le isole post-simboliste e inattuali di Francis Jammes e l’isola regressiva e post-coloniale di Gottfried Benn. ★ From a comparative literary perspective, this essay locates Guido Gozzano’s cartographic writing of La più bella in a Modernist context and interprets it as an expression of broader transnational tendency that projects onto the imagined island the clash among cosmopolitanism, planetary visions and the subject’s crisis. Starting from Gozzano’s Unfound Isle, this essay explores Francis Jammes’ un-actual, post-symbolist islands and Gottfried Benn’s regressive and post-colonial island’s imagery.



    Roberto Gigliucci

    Ermetismo e petrarchismo - pp. 123-140

    Il saggio ripercorre alcune delle fasi salienti della stagione ermetica italiana, ponendo in relazione la lingua “pura” di quella lirica con il modello petrarchesco, rilevando forme imitative ed escursioni, in un complesso di proposte poetiche in realtà più ricche di interne diversificazioni e complicazioni stilistiche, come d’altronde “pluralistico” era stato il petrarchismo dei secoli passati, rispetto a cui il Novecento è, come si sa, un grandioso palinsesto. ★ This essay examines some of the major phases in Italian Hermeticism, comparing its “pure” language with the Petrarchan model and highlighting imitative forms and original traits, in a poetic landscape rich in internal diversifications and stylistic complications. Indeed, Petrarchism was equally “pluralistic” in previous centuries, regarding which the Twentieth century is, of course, a magnificent palimpsest.



    MARIELLA MUSCARIELLO

    Immagini di memoria in Ritratto in piedi di Gianna Manzini - pp. 141-150

    La parola “ritratto” ricorre con significativa frequenza nella scrittura di Gianna Manzini, soprattutto nel suo Ritratto in piedi. La vocazione intimistica della sua scrittura predilige la ritrattistica, in quanto volto, corpo, posture, abbigliamenti sono carichi di senso, sono un medium per penetrare nell’animo dei personaggi. È in tale prospettiva che questo intervento intende analizzare, partendo dalla difficoltà del linguaggio verbale a tradurre in parole l’incisività di un’immagine, le strategie con le quali la Manzini riesce mirabilmente a “dire” ciò che “ha visto”, a consegnare al lettore la figura poetica di un padre degno di essere ricordato. ★ The word “portrait” occurs frequently in Gianna Manzini’s writing, above all in her Ritratto in piedi. An intimist vocation privileges portraiture, in as much as face, body, postures and clothing abound with meaning, being a means for penetrating the souls of characters. Thus, this essay, beginning with the difficulty posed to verbal language by the translation into words of the incisiveness of an image, aims at analysing the strategies by which Manzini achieved her goal of “saying” what she “saw”, of consigning to the reader the poetic figure of a father worthy of being commemorated.



    Arnaldo Di Benedetto

    Gli Scheiwiller e Pound, Pound e Dante - pp. 151-162

    Prendendo spunto dalla comparsa della recente edizione italiana dei saggi di Ezra Pound su Dante, a cura di Corrado Bologna e Lorenzo Fabiani (2015), l’articolo ripercorre i rapporti del poeta statunitense con gli editori Giovanni e Vanni Scheiwiller e la natura del suo interesse critico nei confronti di Dante e Cavalcanti. A mo’ di conclusione si fa riferimento alla presenza della figura di Pound in due poesie di Giovanni Giudici. ★ Taking its point of departure from the appearance of the recent Italian edition of Ezra Pound’s essays on Dante, edited by Corrado Bologna and Lorenzo Fabiani (2015), this article recalls the relationship of the American poet with the publishers Giovanni and Vanni Scheiwiller and the nature of his critical interest in Dante and Cavalcanti. The article concludes by making reference to the presence of the figure of Pound in two poems by Giovanni Giudici.




    Meridionalia


    VALERIA GIANNANTONIO

    Contraddizioni e convergenze di poetica e poesia a Napoli nella seconda metà del Seicento - pp. 163-180

    La persistenza del classicismo a Napoli, già nella prima metà del Seicento con l’Accademia degli Oziosi, si evince anche dall’analisi e dal confronto dei trattati di poetica e dalle raccolte poetiche della seconda metà del Seicento, quando la rivolta masanielliana impresse una svolta alla cultura barocca. ★ The lasting influence of classicism in Naples, as early as the first half of the Seventeenth century through the Accademia degli Oziosi, becomes apparent by means of an analysis and comparison of poetic treatises and collections of poetry dating from the second half of the same century, when Masaniello’s revolt ushered in a new era in baroque culture.




    Contributi


    Nicola Contegreco

    -la Sicilia di Gesualdo Bufalino - pp. 181-200

    Le connessioni a livello tematico con la propria terra d’origine rappresentano per un autore come Gesualdo Bufalino – il quale trascorse la quasi totalità della propria esistenza nel paese natio di Comiso – il fulcro principale, interrelato all’altro grande tema, quello della memoria, intorno al quale ruota la sua intera opera letteraria. Il contributo intende delineare un percorso, attraverso le diverse espressioni del linguaggio bufaliniano, dal quale prorompe un’idea composita e complessa di Sicilia, quella che fa riferimento alla dimensione poetica di isolitudine. ★ For an author like Gesualdo Bufalino, who lived almost solely in his native village of Comiso, the thematic connections with the homeland represent the main fulcrum, interrelated with the other great theme of memory, around which his entire literary output revolves. This contribution aims to outline an interpretation, through the various expressions of Bufalini’s language, from which a composite and complex idea of Sicily gushes forth, one referring to the poetic dimension of isolitudine.




    Recensioni


    Fara Autiero

    Roberto Salsano, Pirandello, Firenze 2016 - pp. 201-202


    Pirandello Luigi



    Giuseppe Andrea Liberti

    Ignazio Silone, Il seme sotto la neve, edizione critica a cura di Alessandro La Monica, Firenze 2015 - pp. 202-204


    Silone Ignazio



    Fara Autiero

    Ugo Piscopo, Giovinezza in coturno. Il teatro i giovani lo Stato fra le due guerre, con un’Appendice da «IX maggio», premessa di Rino Caputo, Avellino 2016 - pp. 204-205





    Mario Visone

    Fabio Pierangeli, È finita l’età della pietà. Pasolini, Calvino, S. Nievo e i “mostri” del Circeo, Avellino 2015 - pp. 205-206


    Pasolini Pier Paolo Calvino Italo



    Fara Autiero

    Giampaolo Borghello, Come nasce un best seller. Gli editori, il mercato, le strategie, il successo di Piero Chiara, Udine 2016 - pp. 206-207





    Anno XLV (2017) Fasc. II, N. 175


    Tobia R. Toscano

    Per la datazione del manoscritto dei sonetti di Vittoria Colonna per Michelangelo Buonarroti - pp. 211-238

    Nel ms. Vat. lat. 11539 Enrico Carusi riconobbe nel 1938 la raccolta di 103 sonetti spirituali che Vittoria Colonna donò a Michelangelo Buonarroti, datandolo tra la fine del 1540 e i primi mesi del 1541 sulla base di una lettera scritta dall’artista nel 1551. L’esame delle varianti che investono i sonetti condivisi con altro manoscritto di rime di Vittoria Colonna, il Laurenziano Ashburnhamiano 1153, databile con sicurezza al primo semestre del 1540, induce ad anticipare l’allestimento della raccolta donata a Michelangelo non oltre i mesi finali del 1539. ★ In the manuscript Vat. lat. 11539 Enrico Carusi identified, in 1938, a collection of 103 spiritual sonnets that Vittoria Colonna gave to Michelangelo Buonarroti, dating it between the end of 1540 and the early months of 1541 on the basis of a letter by the artist penned in 1551. The study of the variants relating to the sonnets – also found in another manuscript containing Vittoria Colonna’s rhymes, the Laurenziano Ashburnhamiano 1153, datable with certainty to the first half of 1540 – suggests that the preparation of the collection given to Michelangelo goes back to no later than the final months of 1539.



    Francesco Rizzo

    Il tema della Annunciazione, tra iconografia e letteratura, nella tradizione di matrice umanistica - pp. 239-258

    Il saggio si propone di indagare il ruolo della profezia antica nell’orditura iconografica delle Annunciazioni cristiane di età medioevale ed umanistica. L’Annunciazione viene a costituire il terreno privilegiato per mostrare come l’arte possa mutuare la propria capacità socializzatrice dalla struttura propria del linguaggio. Tale interconnessione è mostrata esemplarmente in molti dipinti della tradizione pittorica e nei testi di matrice umanistica a forte richiamo profetico. ★ This essay delves into the role of ancient prophecy in visual representations of Christian Annunciations from the medieval and humanistic age. The theme of the Annunciation offers a fine example of how art may draw its social aptitude from the structure that typifies language. Such a link becomes apparent in numerous works belonging to the pictorial tradition and in strongly prophetic humanistic texts.



    RENATO RICCO

    Lodovico Dolce volgarizzatore del Petrarca epistolografo - pp. 259-274

    Sulla scorta delle ricerche condotte da Susanna Villari circa il lavoro editoriale di Dolce sui RVF, in questo saggio si punta l’attenzione, in più piccola scala, sulla scelta di epistole operata dal poligrafo veneziano per il volume Epistole di G. Plinio, di m. Franc. Petrarca, del s. Pico della Mirandola et d’altri eccellentiss. Huomini (Venezia, Giolito, 1548). Ad un’analisi contenutistica e linguistica delle lettere prescelte, seguirà un tentativo di inquadramento, a più ampio raggio, dell’operato di Dolce all’interno della grande fortuna del genere epistolare nel Cinquecento. ★ Following on from research carried out by Susanna Villari regarding Dolce’s editorial work on RVF, this essay looks, on a smaller scale, at Dolce’s selection of letters for Epistole di G. Plinio, di m. Franc. Petrarca, del s. Pico della Mirandola et d’altri eccellentiss. Huomini (Venice, Giolito, 1548). After a thematic and linguistic analysis of the letters chosen, the essay attempts to set Dolce’s activity within the wider context of the enormous popularity of the epistolary genre in the Sixteenth century.



    UGO M. OLIVIERI

    “L’odore del tabacco”. Intertestualità e modelli letterari nella "Storia filosofica dei secoli futuri" di Ippolito Nievo - pp. 275-288

    Ippolito Nievo occupa, oggi, un posto di rilievo nel canone narrativo di metà Ottocento. A contribuire a tale revisione di modelli interpretativi consolidati è anche una critica ermeneutica che studia le influenze inter-testuali presenti nei suoi testi, anche in quelli più laterali come La Storia filosofica dei secoli futuri che apre inedite prospettive su una visione nieviana della storia ben diversa dall’ottimismo storico delle Confessioni. ★ Today, Ippolito Nievo is perceived to be a major writer within the mid-Nineteenth- century literary canon. A contributing factor to this revision of consolidated interpretative models stems from a hermeneutic critical approach that studies intertextual influences within his texts, including minor works such as La Storia filosofica dei secoli futuri that sets out a vision of history quite unlike the historical optimism to be found in Confessioni.



    Giovanni Maffei

    La prima formazione di Federico De Roberto: la questione della lingua e le risorse della scienza - pp. 289-316

    Si offrono in lettura alcune considerazioni sulla prima formazione linguistica e letteraria di Federico De Roberto, in rapporto al contesto cittadino, regionale e nazionale. Si mette a fuoco l’incidenza della formazione tecnico-scientifica dello scrittore e in risalto il senso della sua ricerca espressiva: da una personale questione della lingua (lo studio di possedere quella propria e corretta), all’approdo dello stile: la «tormentosa gioia» e l’avventura flaubertiana della forma. ★ This essay sets out various thoughts concerning the early linguistic and literary schooling of Federico De Roberto in relationship to the urban, regional and national context. Emphasis is placed on the importance of the technical-scientific schooling of the writer and the sense of his search for expression: from a personal “questione della lingua” (the effort to acquire a specifically individual and correct language) to the obtainment of a style; the “tormented joy” and the Flaubertian adventure of form.



    ALESSANDRO BALDACCI

    Giorgio Bassani e la “ricerca del dolore” - pp. 317-328

    L’articolo è dedicato alla ricezione della poetica Reiner Maria Rilke nella fase iniziale dell’opera di Bassani. L’analisi si sofferma in particolare sulle caratteristiche della lettura bassaniana delle Lettere a un giovane poeta e delle Elegie duinesi, sottolineando come lo scrittore ferrarese si muova fra gli influssi dell’ambiente ermetico (da Vincenzo Errante a Leone Traverso e Mario Luzi) e l’impegno civile e politico dell’antifascismo, a partire dall’incontro con Giuseppe Dessì e Claudio Varese. ★ This article is devoted to Giorgio Bassani’s reading of Rainer Maria Rilke during the early phase of his writing. In particular, the analysis dwells on the characteristics of Bassani’s reading of Letters to a Young Poet and Duino Elegies, highlighting how the writer from Ferrara both came under the influence of Hermetic circles (from Vincenzo Errante to Leone Traverso and Mario Luzi) and pursued the civic and political engagement of Antifascism, thanks to his meeting with Giuseppe Dessì and Claudio Varese.




    Meridionalia


    Francesco Save rio Minervini

    Michelangelo Grisolia, un pontaniano alla fine del Settecento - pp. 329-348

    Le opere di Giovanni Pontano, la vitalità della lingua, l’articolazione della prosa, il contenuto etico dei suoi trattati vengono riscoperti e attualizzati nel XVIII secolo dall’abate Michelangelo Grisolia (1751-1794), “regio professore di etica nell’accademia militare”. Nelle traduzioni dell’abate calabrese si coglie una armoniosa fusione tra le considerazioni filologiche e linguistiche e le coeve inquietudini riformatrici dello studio napoletano, particolarmente sensibile alla tematica politica e culturale di cui Pontano garantiva un illustre e paradigmatico precedente teorico e pratico. ★ The works of Giovanni Pontano, the vitality of his language, the articulation of his prose, the ethical subject-matter of his treatises were rediscovered and updated in the Eighteenth century by the abbot Michelangelo Grisolia (1751-1794), “royal professor of ethics in the military academy”. The translations of the Calabrian abbot show a harmonious blend of philological and linguistics remarks together with contemporary anxieties of reform within the Neapolitan university, the latter being especially sensitive to political and cultural issues regarding which Pontano offered an illustrious and paradigmatic precedent on a theoretical and practical level. Sul finire del XVIII secolo un




    Contributi


    Annalisa Comes

    Anatomia, ermeneutica psicanalitica e critica del testo - pp. 349-356

    La crisi dell’ermeneutica psicanalitica freudiana si consuma all’interno del freudismo con Carl Gustav Jung, attraverso un rifiuto della riduzione dell’analisi dell’opera d’arte a pura biologia, proprio come quella del lachmannismo - che è in sostanza la crisi della scientificità della filologia, e nella prassi ecdotica del metodo ricostruttivo - matura tutta all’interno della famiglia lachmanniana con Joseph Bédier, allievo ‘lachmanniano’ di Gaston Paris. L’autrice, prendendo a spunto un brano del romanzo di Andrew Miller, Il talento del dolore (1997), riflette sul parallelismo dei due percorsi. ★ Just as the crisis of psychoanalytic Freudian hermeneutics took place within Freudianism through Carl Gustav Jung, in the refusal to reduce the analysis of the work of art to pure biology, so that of Lachmann-inspired philology – which is, in essence, the crisis of the scientific nature of philology, and in the ecdotic praxis of the reconstructive method – came into being entirely from within the Lachmannian school thanks to Joseph Bédier, a Lachmannian scholar trained by Gaston Paris. The author, taking her lead from a passage in a novel by Andrew Miller Ingenious pain (1997), looks at the similarities linking the two developments.



    Monica Bisi

    «Pellegrini della forma»: la conversione della scrittura ne Le farfalle di Gozzano - pp. 357-380

    Le particolari scelte retoriche con le quali Gozzano dà forma alle metamorfosi dei bruchi e poi alla vita delle farfalle nelle Epistole entomologiche, nella loro stretta corrispondenza con la materia dinamica che rappresentano, inducono a ipotizzare che l’autore abbia compiuto un effettivo cambiamento di prospettiva, almeno formale, rispetto alle prime due raccolte. Sullo sfondo degli intarsi danteschi, da un lato, e del pensiero filosofico ereditato dal primo Novecento, dall’altro, il contributo vuole mettere in luce quelle che sembrano le caratteristiche peculiari dell’«altra voce» con cui Gozzano promette di tornare poeta dopo i Colloqui. ★ The particular rhetorical choices through which Gozzano gives form to the metamorphoses of caterpillars and then to the life of butterflies in Epistole entomologiche, in their close correspondence with the dynamic material they represent, suggest that the author may indeed have changed perspective, at least formally, compared to his first two collections. Against the backdrop of borrowings from Dante and a philosophical outlook inherited from the first half of the Twentieth century, this study aims to demonstrate the peculiarities of that “other voice” with which Gozzano promised to return after the Colloqui.



    Agata Irene De Villi

    Il volto mistico dell’erotica in Mario Soldati - pp. 381-398

    Soffermandosi su Le lettere da Capri, il presente studio analizza la natura e le forme che l’eros assume nella pagina soldatiana, leggendolo alla luce di quella religiosità secentesca promossa dallo scrittore torinese a chiave euristica dei fenomeni dell’esperienza, nella cui ottica il libertinismo si presenta come lo specchio rovesciato dell’amore mistico, entrambi testimoni di una mancanza originaria, di una perdita inaccettata e tuttavia irrisarcibile, che condanna l’individuo a un’erranza permanente. ★ Examining Le lettere da Capri, this essay analyses the nature and forms of eros in Soldati’s writing from the standpoint of that Seventeenth-century religiosity fostered by the writer from Turin in an effort to understand heuristically the phenomena of existence. Libertinism proves to be the flip side of mystic love, both bearing witness to an original lack, to an inacceptable and irreversible loss that constrains the individual to wander perpetually.



    Emmanuele Colonna

    Dino Claudio, Incontri nella nebbia, Torino 2016 - pp. 422-423





    Note e discussioni


    Paola Villani

    Il secondo mestiere di Ungaretti - pp. 399-406





    Recensioni


    Laelio Graffige

    Mario Aversano, Dante, Iacopone da Todi e il canto XXXIII del Paradiso, Manocalzati (Avellino) 2015 - pp. 405- 407





    Daniela De Liso

    Giovanni Pontano, Il dialogo di Antonio e il canto di Sertorio, a cura di F. Tateo, Napoli, 2015; Giovanni Pontano, Il dialogo di Caronte, a cura di F. Tateo, Napoli 2016 - pp. 407-410





    Fara Autiero

    Giampiero Di Marco, In mezzo al guado. Pasquale De Luca (1856-1929), Napoli 2016 - pp. 411





    Fara Autiero

    Eduardo De Filippo e il teatro del mondo, a cura di Nicola De Blasi e Pasquale Sabbatino, Milano 2015 - pp. 412





    Fara Autiero

    Il teatro fra scrittura e pratica della scena. Per Franco Carmelo Greco, a cura di P. Sabbatino e G. Scognamiglio, Napoli 2015 - pp. 413-414


    Greco Franco Carmelo



    Franco Quaccia

    Poesia religiosa nel Novecento, a cura di Maria Luisa Doglio e Carlo Delcorno, Bologna 2016 - pp. 414-417





    Pietro Sisto

    Il libro al centro. Percorsi fra le discipline del libro in onore di Marco Santoro. Studi promossi da R.M. Borraccini, A. Petrucciani, C. Reale, P. Zito, a cura di C. Reale, Napoli 2014 - pp. 417-419





    John Butcher

    Narrare l’Alto Adige. 25 anni di racconti intorno alla provincia meno italiana d’Italia. Un’antologia, a cura di Toni Colleselli, Meran-Merano 2015 - pp.