CAYLUS E LA RISCOPERTA DELLA PITTURA ANTICA. Attraverso gli acquarelli di Pietro Santi Bartoli per Luigi XIV. Genesi del primo libro di storia dell'arte a colori X - a cura di Erminia Gentile Ortona e Mirco Modolo

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  • Prezzo: € 90.00
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    Descrizione:


     formato 21 x 29,7, brossura pp. 280; 79 col., 197 b/n


    Il "Recueil de peintures antiques", uscito a Parigi tra il 1757 e il 1760, rappresenta una pietra miliare nello studio della pittura antica nel XVIII secolo; nonostante il successo della pubblicazione presso i contemporanei, che ebbero a definirlo “le livre d’antiquités le plus singulier qui paraitra jamais” (Ch. Le Beau), rimane ancora oggi una delle opere meno note di Caylus.
     Dopo aver rinvenuto a Parigi trentatré acquarelli di Pietro Santi Bartoli, Caylus li fece incidere al tratto e acquarellare in trenta esemplari, che, per la prima volta, sono stati in gran parte rintracciati dagli autori del libro.
     Si propone qui una rilettura del "Recueil" e della sua fortuna attraverso l’esame della corrispondenza di Caylus – e dei suoi collaboratori Mariette e Barthélemy – con gli amici italiani padre Paciaudi e monsignor Bottari, corrispondenza che ha permesso di conoscere più da vicino la storia dell’edizione, la sua distribuzione, la sua fortuna presso i contemporanei. I bellissimi acquarelli di Bartoli ritrovati da Caylus sono oggi conservati nella Bibliothèque nationale de France, rilegati nel manoscritto che Caylus donò a Luigi XV nel 1764. A questi sono da aggiungere i trentadue esemplari del Royal Institute of British Architects di Londra che appartenevano in origine ad un’unica serie, acquistata dall’Accademia di Francia a Roma per conto di Luigi XIV tra il 1685 e il 1694, come si è potuto accertare, sulla base della documentazione archivistica reperita a Parigi.
     I sessantacinque acquarelli di Bartoli, che riproducono affreschi antichi rinvenuti nelle vigne della Roma tardobarocca, riuniti insieme in questo libro, sono pubblicati per la prima volta a colori e analizzati in base al contesto archeologico di provenienza, in una sintesi che attraversa due secoli fondamentali per lo studio della pittura antica.