Carlo e Amedeo di Castellammonte. 1571-1683, ingegneri e architetti per i duchi di Savoia - a cura di Andrea Merlotti, Costanza Roggero (Collana: Architettura e Potere - 4)

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  • Prezzo: € 75.00
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    Descrizione:

    Pagine: 464
    con oltre 200 illustrazioni a colori
    16,5 x 24 cm

    LA COLLANA
    La Bibliotheca Hertziana (Istituto Max Planck per la storia dell’arte) di Roma, il Consorzio «La Venaria Reale» e il Politecnico di Torino (Dipartimento di Architettura e Design e Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio) organizzano una serie di convegni internazionali sui protagonisti dell’architettura barocca in Piemonte dal titolo Architettura e Potere. Lo Stato sabaudo e la costruzione dell’immagine in una corte europea. Scopo di tale iniziativa è non solo ricostruire vita e opere dei principali architetti attivi per i sovrani sabaudi, ma anche analizzare lo stretto rapporto esistente fra la loro attività e le politiche di questi ultimi. L’architettura è stata, infatti, uno dei principali mezzi d’espressione di quella che fu una delle più importanti corti dell’Europa dei prìncipi.

    L’OPERA Il quarto volume della collana Architettura e potere è incentrato su due delle figure che più hanno dato la loro impronta alla città di Torino: Carlo di Castellamonte (1571-1640) e suo figlio Amedeo (1613-1683). La loro esperienza biografica copre un’epoca che inizia dieci anni dopo il fissarsi della corte sabauda a Torino (1562) e termina lo stesso anno della morte di Guarino Guarini. I due Castellamonte ebbero una parte importante nella storia degli Stati sabaudi del Seicento. Fu a Carlo che il duca Carlo Emanuele I nel 1620 affidò il primo ampliamento della città. E fu ad Amedeo che nel 1673 Carlo Emanuele II affidò quello verso il fiume Po. Piazza San Carlo e via Po, spazi topici dell’urbanistica torinese, furono quindi opera loro. Se dalla città ci si sposta alla «corona di delizie», la definizione che proprio Amedeo diede all’insieme di residenze sabaude intorno a Torino, Carlo ed Amedeo costruirono insieme il castello del Valentino, mentre al solo Amedeo si deve la realizzazione del borgo e della Reggia di Venaria. L’attività dei Castellamonte, insomma, svolse un ruolo unico nella storia della capitale piemontese e gli architetti attivi in seguito nella città – anche i più grandi Guarini e Juvarra – operarono in una trama architettonica e urbanistica che questi avevano disegnato in precedenza, fedeli e concreti esecutori delle politiche ducali. Ma la corte non era l’unico spazio della loro azione. I due Castellamonte, infatti, erano prima di tutto ingegneri militari, al servizio dei loro sovrani nelle fortezze e sui campi di battaglia. L’anniversario dei quattrocento anni dalla nascita di Amedeo (1613-2013) è stata una felice occasione, quindi, per affrontare le figure dei due ingegneri-architetti. Il volume – frutto della collaborazione organizzativa e scientifica tra la Bibliotheca Hertziana di Roma (Istituto Max-Planck per la Storia dell’Arte), il Centro studi del Consorzio «La Venaria Reale» e il Politecnico di Torino – raccoglie saggi che, grazie al reperimento dinuovi documenti, mostrano importanti scoperte e arricchiscono notevolmente le nostre conoscenze su due figure tanto centrali per lastoria della Torino barocca e contemporanea.


    SOMMARIO Presentazione – Introduzione, Andrea Merlotti, Costanza Roggero – I CASTELLAMONTE: ARCHITETTI-INGEGNERI FRA CORTE, CITTÀ, ESERCITO - Per una biografia di Carlo e Amedeo di Castellamonte, Michela Benetollo, Francesca Bocasso - Ingegneri e architetti: i Castellamonte nei loro cantieri, Carlotta Matta - I Castellamonte ingegneri militari, Micaela Viglino Davico - L’opera di Carlo e Amedeo Castellamonte per alcune architetture militari in Savoia, Bruno Signorelli – I CASTELLAMONTE E LE ARCHITETTURE PER LA CITTÀ CAPITALE - Carlo di Castellamonte a Roma. Studio e rilievo dell’architettura, Mauro Volpiano - Il palazzo per i duchi Vittorio Amedeo di Savoia e Cristina di Francia di San Giovanni, Maria Beatrice Failla, Paolo Cornaglia - Il palazzo dell’Accademia Reale, 1675-1680, Fabrizio Corrado, Paolo San Martino - Nella scia del «pegno celeste». L’orizzonte della sacralità sindonica nell’opera di Carlo e Amedeo di Castellamonte (Chambéry, Torino, Roma), Paolo Cozzo - Planning Process of the di Castellamonte’s Chapel of the Holy Shroud, Thomas Wilke - La chiesa del SS. Sudario dei Piemontesi. Temi aperti per Carlo di Castellamonte a Roma, Antonella Perin, Carla Solarino - I disegni per la chiesa e il convento di San Salvario al Valentino, Cristina Cuneo - Apparati effimeri, architettura e maestranze alla corte sabauda nelle «istruzioni» di Amedeo di Castellamonte, Maria Vittoria Cattaneo - La costruzione della «Città nova» di Torino negli Ordinati del Comune, Elena Gianasso - Il palazzo Turinetti-Ormea a Torino e i palazzi seicenteschi nella «Città nova», Laura Palmucci Quaglino - Un palazzo grandioso per il pubblico «conforto» e l’«ornamento della città»: l’Ospedale Maggiore di San Giovanni Battista, Chiara Devoti - Amedeo di Castellamonte e Francesco Garove. Il cantiere per la chiesa collegiata di Sant’Elena a Villafranca d’Asti, Cecilia Castiglioni - «Con tutti li ornamenti descritti nel dissegno». La scultura dei Botto negli anni dei Castellamonte, Aurora Laurenti, Lucia Bergamo – LA VENARIA REALE - «Mole sì grande in picciol libro esposta»: ragioni, modelli e fortuna della Venaria Reale di Amedeo di Castellamonte (1672-1679), Chiara Gauna - Burocrazia finanziaria del ducato sabaudo e cantiere di Venaria Reale nel XVII secolo, Davide De Franco - Strategie di cantiere: il sodalizio professionale fra Castellamonte e i luganesi Casella, Sara Martinetti - La Reggia di Diana e i suoi giardini: una villa tardomanierista tra Roma, Parigi e Torino, Paolo Cornaglia - Il più antico setificio d’Europa: Amedeo di Castellamonte e la fabbrica di Venaria Reale, Patrizia Chierici – APPARATI - Bibliografia, Maria Vittoria Cattaneo - Indice dei nomi, Carlotta Matta - Referenze fotografiche