Biblioteche e Archeologie. Linguaggi bibliografici e stratigrafie archeologiche - Mario Giannitrapani (collana IPAZIA, 3)
di Mario Giannitrapani
- Anno Edizione:
- 2015
- Collana/Rivista:
- IPAZIA. Collana di antichita’ classiche - ISSN 2611-495X
- Casa Editrice:
- Arbor Sapientiae Editore - Roma
- Argomento:
- Beni culturali, restauro e tutela del patrimonio culturale
- ISBN:
- 978-88-97805-61-8
Descrizione:
INDICE
I. Introduzione 11
Ringraziamenti 19
II. Le Stratificazioni della Memoria: Informazione
e Conoscenza nelle Scienze Archeologiche 21
II.1. Informazione e Conoscenza nelle Scienze
Archeologiche 22
II.2. L’Ordinamento, la Documentazione e la
Classificazione dei Dati Archeologici 44
II.3. La Catalogazione e la Gestione
Automatizzata dei Dati Archeologici 58
III. L’Organizzazione dei Depositi della Conoscenza nelle Scienze Archeologiche a Roma: le Biblioteche “Speciali” di ambito archeologico 83
III.1. Le Biblioteche Speciali o Specialistiche 88
III.2. Le Biblioteche Speciali di Archeologia
degli Istituti italiani a Roma 93
III.3. Le Biblioteche Speciali di Archeologia degli Istituti non italiani a Roma 174
IV. Asp etti e problemi dell’Indicizzazione di Reperti Archeologici e di Documenti Bibliografici in ambito archeologico 233
V. Esempi dell’Indicizzazione: il Progetto Neolitico del Museo “L.Pigorini” di Roma e il Progetto Pre-Biblio dell’Istituto Italiano di Paleontologia Umana 289
VI. Alcune cons iderazioni conclusive 319
VII. Bibliografia 335
Abstract scientifico 374
Il presente lavoro prende spunto dal desiderio di mettere in relazione due discipline come la Biblioteconomia e l’Archeologia che, sebbene manifestino origini, sviluppi e storie abbastanza diverse tra loro, forniscono invece, nei più attuali sviluppi di ricerca, diverse occasioni di confronto ed interazione comune. Queste occasioni infatti sono emerse in maniera significativa e decisiva proprio in alcuni degli ultimi progetti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che hanno visto recentemente coinvolti appunto sia archeologi che bibliotecari, impegnati entrambi a confrontarsi con i problemi della indicizzazione semantica, dell’information retrieval, delle basi dati e dei thesauri, sia di documenti bibliografici che di documenti archeologici, nonchè quindi, inevitabilmente, in un miglior funzionamento e coordinamento degli stessi singoli istituti bibliotecari specialistici, preposti alla fruizione e alla ricerca scientifica.
Si tratta quindi, non più e non solo di ‘scoprire’ i contenuti scientifici delle singole biblioteche speciali, ma anche di rendere queste ultime istituti funzionali e compartecipi a pieno titolo degli stessi progressi ed avanzamenti culturali delle singole discipline archeologiche cui, in diverse situazioni, sono preposte. Considerandone quindi i diversi aspetti biblioteconomici - nonchè avendo esaminato brevemente i principali aspetti catalografici e, quando adottate ed esplicitate, le eventuali tecniche di soggettazione ed indicizzazione impiegate - è stato offerto un contributo sostanziale per una più congrua ed aggiornata fruizione dello specialistico patrimonio bibliografico posseduto dalla città di Roma, sia per gli studi archeologici sia, più in particolare, per gli studi di archeologia pre-protostorica. Il censimento eseguito di queste biblioteche infatti evidenzia come le caratteristiche peculiari di queste ultime, sono state spesso trascurate se non raramente ed occasionalmente affrontate e, soprattutto, mai in maniera sistematica rispetto alla tipologia dei diversi Enti cui appartengono.
Questa ricerca ha messo in evidenza quindi l’esistenza di alcuni primi ed interessanti progetti di indicizzazione semantica effettuati - nell’ambito delle scienze pre-protostoriche - inerenti appunto il patrimonio bibliografico sull’età neolitica in Italia (Fase Biblioteche del Progetto Neolitico del Museo “L.Pigorini”) e sull’intero arco delle culture preistoriche italiche dal Villafranchiano all’antica età del Ferro (Progetto Pre-Biblio dell’Istituto Italiano di Paleontologia Umana), verificando quindi la funzionalità e l’efficienza di un esempio significativo e ripetibile nella cooperazione tra studiosi di estrazione disciplinare (le scienze della Biblioteconomia e dell’Archeologia) ed istituzionale, anche assai differente (archeologi e bibliotecari).
Il lavoro qui presentato ha inoltre consentito la riscoperta dell’esistenza e la nuova catalogazione con metodologia archivistica del Fondo “Ignis-Musmeci” dell’Istituto Nazionale di Studi Romani, inerente appunto il settore della Romanistica del primo Novecento. Quest’indagine è, infine, un’utile guida quale complemento di studio proprio per studenti, laureati e ricercatori nelle molteplici offerte formative che predispongono le Università e gli Istituti di ricerca negli specifici indirizzi disciplinari qui contemplati.