Filologia e modernità. Metodi, problemi, interpreti
di
- Anno Edizione:
- 2015
- Casa Editrice:
- Esedra Editrice - Padova
- Argomento:
- Filologia e tradizione dei testi
- ISBN:
- 88-6058-052-8
Descrizione:
Collana: Quaderni del Circolo Filologico Linguistico Padovano (26)
Caratteristiche editoriali: formato cm 17 x 24; 390 pp.;
Contenuto: I contributi critici che arricchiscono questi atti del XXXVIII convegno interuniversitario di Bressanone / Innsbruck
affrontano molteplici aspetti uniti sotto l’etichetta del filologico e del moderno. Seguendo la tradizionale apertura dei colloqui
brissinesi i saggi si occupano della filologia moderna nelle sue varie articolazioni, indagano il significato, il valore e la pratica della
filologia, il suo rapporto con altre discipline, la figura di alcuni grandi filologi, l’influenza di importanti pensatori moderni sulla
teoria e la prassi filologiche. Ad Auerbach e Spitzer rinviano i saggi di Domenichelli (con l’allargamento ad A. Warburg, Geertz,
Greenblatt) e di Celli. Il saggio di Lachin è dedicato a F. Schlegel, uno dei fondatori della filologia moderna, mentre in altri articoli
sono tracciati la figura e il metodo di pensatori le cui prospettive sono metodologicamente utili per gli studi filologici: da Leo
Strauss (Mancini) a H. Arendt (Wandruska), da Lacan (Allegretto) a E. Bey / E. Nussimbaum (Saccone). Una serie di interventi
riguarda problemi interpretativi ed ecdotici delle letterature mediolatina (Mosetti Casaretto) e castigliana medievale (Orazi), o
esamina aspetti retorici e filologico-letterari: l’ekphrasis (Vranceanu), il motivo letterario del saraceno (Pagliardini), i cambiamenti
del concetto di realismo (Krömer). Estesi a settori non solo letterari sono altri lavori che trattano la relazione della filologia con
ambiti diversi: diritto (Ruggiero), musica (Bellina), folklore (Barillari), cinema (Rapisarda), informatica (Lorenzini). Al rapporto
filologia - modernità e al ruolo della filologia nella nascita della modernità è rivolto l’ampio saggio di Bologna, con considerazioni
che vanno da Spinoza a Nietzsche, da Auerbach a Curtius, a Said fino alla “Costituzione della Repubblica italiana”. Altri interventi
discutono l’utilità o meno della filologia, delle prospettive e dei programmi filologici, i problemi attuali della filologia in campo
universitario, alcuni degli indirizzi e dei punti di vista moderni della ricerca filologica (Cherchi, Tavani), il futuro della filologia
(Lanciani), la sua possibile efficacia nella scuola (Di Febo), i problemi e l’interesse per la filologia e il metodo filologico in Germania,
dove la filologia moderna, specie l’ecdotica, era cominciata (Meter, Bosco).