MEDICI E MEDICINA. L'evolversi dell'Ars Medica nell'Antica Roma - Marta Iacono
di Marta Iacono
- Anno Edizione:
- 2013
- Casa Editrice:
- Bentivoglio Ginevra Editoria - Roma
- Argomento:
- Medicina e storia della medicina
Prezzo: € 14.00
Descrizione:
dimensioni 15x21 - pagine 62
La GBE / Ginevra Bentivoglio EditoriA è lieta di annunciare la sua ultima novità editoriale: Medici e medicina. L’evolversi dell’Ars Medica nell’Antica Roma, della Dott.ssa Marta Iacono.
L’autrice ci guida per le strade dell’antica Roma a partire dal tempo in cui i malanni venivano curati invocando l’intervento delle “le mani degli dei”, tanto che – suggerisce la leggenda – fu il dio Esculapio, mutando la propria forma in quella di un serpente, a debellare la peste che aveva un giorno investito l’Urbe (291 a.C.).
Mediante il contatto con il mondo ellenico le vie della superstizione e le pratiche religiose teurgiche vennero successivamente sostituite con una pratica medica razionale, una medicina che si affidava allo studio e alle teorie scientifiche piuttosto che a meri rituali “scaramantici”.
Nel volume ci viene quindi presentato Asclepiade di Bitinia che dalla Grecia portò a Roma la medicina scientifica nel 91 a.C. interessandosi inoltre alla salute e alla dieta dei Romani. Quei Romani che nel caldo della propria dimora preferivano rivolgersi al pater familias piuttosto che ai medici greci, colpevoli di voler far fuori tutti i Romani. Superstizione, appunto, superata a favore della nuova, utile, disciplina.
Assistiamo passo per passo alla nascita dei primi studi medici e del servizio pubblico, al delineamento dello statuto sociale del medico, al dibattito sul ruolo della medicina da parte di personalità influenti della politica e conosciamo (grazie a questi dati) il pensiero di quel tempo, un tempo di grande cambiamento e innovazione.
Plinio sosteneva che “malgrado la sua grande utilità la medicina è la sola delle scienze greche che non sia stata esercitata dai Romani” ma i fatti, i dati e le testimonianze analizzati nel saggio rivelano che nemmeno il popolo romano riuscì a fare a meno dei medici e della medicina, disciplina che da sempre ha posto al centro del proprio studio la vita nella sua integrità.
La GBE / Ginevra Bentivoglio EditoriA è lieta di annunciare la sua ultima novità editoriale: Medici e medicina. L’evolversi dell’Ars Medica nell’Antica Roma, della Dott.ssa Marta Iacono.
L’autrice ci guida per le strade dell’antica Roma a partire dal tempo in cui i malanni venivano curati invocando l’intervento delle “le mani degli dei”, tanto che – suggerisce la leggenda – fu il dio Esculapio, mutando la propria forma in quella di un serpente, a debellare la peste che aveva un giorno investito l’Urbe (291 a.C.).
Mediante il contatto con il mondo ellenico le vie della superstizione e le pratiche religiose teurgiche vennero successivamente sostituite con una pratica medica razionale, una medicina che si affidava allo studio e alle teorie scientifiche piuttosto che a meri rituali “scaramantici”.
Nel volume ci viene quindi presentato Asclepiade di Bitinia che dalla Grecia portò a Roma la medicina scientifica nel 91 a.C. interessandosi inoltre alla salute e alla dieta dei Romani. Quei Romani che nel caldo della propria dimora preferivano rivolgersi al pater familias piuttosto che ai medici greci, colpevoli di voler far fuori tutti i Romani. Superstizione, appunto, superata a favore della nuova, utile, disciplina.
Assistiamo passo per passo alla nascita dei primi studi medici e del servizio pubblico, al delineamento dello statuto sociale del medico, al dibattito sul ruolo della medicina da parte di personalità influenti della politica e conosciamo (grazie a questi dati) il pensiero di quel tempo, un tempo di grande cambiamento e innovazione.
Plinio sosteneva che “malgrado la sua grande utilità la medicina è la sola delle scienze greche che non sia stata esercitata dai Romani” ma i fatti, i dati e le testimonianze analizzati nel saggio rivelano che nemmeno il popolo romano riuscì a fare a meno dei medici e della medicina, disciplina che da sempre ha posto al centro del proprio studio la vita nella sua integrità.