Locri Epizefiri VI - Nelle case di Ade. La necropoli in contrada Lucifero. Nuovi documenti. Alessandria - Diego ELIA - non disponibile

di Diego ELIA

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    Descrizione:

    In-4°, 404 pp., 4 tavv. f.t.

    La serie delle pubblicazioni dedicate all’attività di ricerca che da anni scaturisce dalla collaborazione fra l’Università di Torino e la Soprintendenza Archeologica della Calabria si arricchisce del sesto volume, dedicato alle necropoli dell’antica colonia magnogreca di Locri Epizefiri.
    Dopo numerosi contributi inerenti i santuari e l’area dell’abitato, per la prima volta si presenta uno studio sistematico dedicato ai contesti funerari della città: prendendo spunto da un limitato saggio realizzato nel 1956 in contrada Lucifero, si approda alla definizione di un quadro generale inerente la topografia delle aree funerarie greche, attraverso l’analisi sistematica della documentazione edita e d’archivio. Particolare attenzione è rivolta all’ampia necropoli ubicata a settentrione della città, che si estendeva parallela alla costa, oggetto di esplorazioni sin dagli anni ‘10 del secolo scorso da parte di Paolo Orsi.
    Segue l’analisi sistematica del settore esplorato nel 1956, con la ricostruzione della documentazione relativa a 47 tombe e lo studio dei numerosi reperti rinvenuti, sia all’interno dei sepolcri, sia dispersi nel terreno della necropoli. Tale studio costituisce l’occasione per ampliare il quadro tipologico e cronologico relativo alle singole classi ed approfondire l’analisi delle caratteristiche della loro diffusione a Locri, tra l’età arcaica e il periodo ellenistico. Ampio spazio è dedicato in particolare alla trattazione delle ceramiche figurate occidentali (oltre una cinquantina di reperti, per lo più in stato frammentario), che sfocia nella definizione di un articolato quadro inerente la nascita e lo sviluppo di una fiorente produzione locale nel corso dei primi due terzi del IV secolo a.C.
    Il volume si conclude con una serie di approfondimenti dedicati a peculiari aspetti della realtà funeraria locrese. Una minuziosa ricerca d’archivio ha permesso di recuperare alcuni tratti del soprassuolo della necropoli, e quindi di rievocare l’articolato paesaggio funerario caratterizzato da un’ampia varietà di semata (colonne, cippi, stele, segnacoli monumentali, semplici accumuli di ciottoli, arule fittili). Il riconoscimento di tale sistema di segnalazione e l’individuazione di raggruppamenti di sepolcri, caratterizzati da rapporti spaziali preferenziali, sembrano indicare un utilizzo sistematico e organizzato degli spazi funerari.
    Il recupero di tracce relative ad attività rituali permette infine di ricostruire alcuni aspetti delle complesse cerimonie che si svolgevano al momento del seppellimento o in occasioni successive