Il corpo lacerato dell'eroe - Collana Atene e Gerusalemme; 3

di Maurizio Civiletti

invia la pagina per emailcondividi su Facebookcondividi su Twitter
  • Prezzo: € 8.00
    Aggiungi Carrello

    Descrizione:

    Pagine: 100
    Formato: 14 x 21

    L'Iliade rappresenta un mondo di corpi in lotta tra loro, anelanti senza sosta al reciproco ferimento. Essere eroi significa possedere una serie di qualità — vigore fisico, coraggio, sprezzo del pericolo, padronanza nell'uso delle armi — il cui unico e naturale àmbito di applicazione è lo scontro fisico vòlto alla lacerazione del corpo avversario. Il sangue che fuoriesce a seguito del ferimento figura, nel generale quadro narrativo, come elemento descrittivo dei traumi fisici e psicologici cui sono soggetti i corpi degli eroi sul campo di battaglia. In quanto segno biologico della condizione umana il sangue è, più di ogni altro elemento, il tratto fisico e simbolico dell'umanità eroica fragilmente esposta agli inevitabili urti della guerra, e l'emorragia si configura come l'effetto fisico nel quale si condensa simbolicamente la valentìa del guerriero avversario. Le ferite inferte al nemico sono infatti il contrassegno oggettivo tanto dell'areté guerriera quanto dell'inevitabilità, sottesa all'idea di questa areté, dello scontro sul campo di battaglia. È quindi proprio nell'atto del lacerare che trova piena realizzazione la pragmatica bellica degli eroi iliadici.