Radicamento dei culti tradizionali in Italia fra tarda antichità e alto medioevo. Fonti letterarie e testimonianze archeologiche
di Gianfranco Binazzi
- Anno Edizione:
- 2012
- Casa Editrice:
- L’Erma di Bretschneider - Roma
- Argomento:
- Archeologia e tutela del patrimonio archeologico - Saggi e Ricerche
- ISBN:
- 978-88-8265-726-0
Descrizione:
Rilegatura: brossura con sovraccoperta
N. di pagine: 160 pp.
Formato: 14 x 21,5 cm
Questa ricerca si propone di verificare la communis opinio, secondo cui già alla fine del IV secolo - come inducono a ritenere le parole di alcuni scrittori cristiani, nonché talune delle costituzioni imperiali coeve contro i culti tradizionali - il cristianesimo avrebbe assunto un ruolo talmente dominante da marginalizzare ogni forma di culto per le divinità tradizionali.
È evidente, tuttavia, che tale rappresentazione della realtà risentiva fortemente dello spirito di parte, proprio degli autori cristiani: scarsa attenzione veniva riservata, infatti, ai vinti, cioè a coloro - ancora numerosi, sia nelle città, che nelle campagne - che si identificavano nella religione tradizionale. In una tradizione monopolizzata dai vincitori, si è potuta accreditare la tesi secondo la quale i culti pagani sarebbero sopravvissuti, per qualche tempo e in ambiti circoscritti, come quello dellaristocrazia senatoria di Roma, ma soprattutto tra i rustici, cioè nelle zone rurali, come mero fenomeno residuale.
Lo sviluppo degli studi sul cristianesimo, concepiti in una prospettiva più ampia, che è quella della Tarda Antichità, lincremento quantitativo delle testimonianze archeologiche e prosopografiche, come pure il superamento della contrapposizione astratta fra paganesimo e cristianesimo, consentono oggi di riesaminare temi, come quello del radicamento dei culti tradizionali, con un approccio più disponibile a coglierne le peculiarità, le contraddizioni e le aporie.
Dopo aver delineato, in una prima parte, le linee guida della politica imperiale relativa ai culti e ai templi nelletà da Costantino a Teodorico, si è concentrata lattenzione sulla sopravvivenza dei culti tradizionali in età tardoantica, per poi rivolgerla alletà di Gregorio Magno. Si è focalizzato quindi lo sguardo sulle persistenze dei culti tradizionali presso i Longobardi, per esaminare infine significativi aspetti di permanenza fino allVIII secolo.
Lintento dellAutore, tuttavia, non è stato quello di misurare la durata delle persistenze, per spostare più o meno in avanti i segni di vita del paganesimo, ma quello di riflettere sulla profondità del radicamento di un patrimonio di tradizioni cultuali, che dovettero essere assimilate, non potendo essere cancellate.
Introduzione; Abbreviazioni; Parte Prima: La politica relativa ai templi da Costantino a Teodorico; Parte seconda: Il radicamento dei culti tradizionali in Italia: I. La Tarda Antichità; II: L'età di Gregorio Magno (590-604); III. I Longobardi; IV. Gli ultimi pagani; Conclusioni; Bibliografia; Indici: Indice dei nomi; Indice dei luoghi.