Venator equus. Il cavallo da caccia nel mondo antico

di Antonio Sestili

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    Descrizione:

    Formato: 17 x 24 cm Numero pagine: 160


    Nelle grandi civiltà urbane del vicino Oriente e nel mondo greco-romano la caccia rappresenta, nei ceti dominanti, un motivo di distinzione sociale, dati i requisiti economici necessari alla sua pratica, e diventa chiara connotazione di status: attività ludico-sportiva o agonistico-ricreativa, intesa spesso come una forma di paideia e di preparazione fisica e mentale alla guerra. Ben diversa è invece la caccia dei “poveri” che ha luogo a piedi, con cani, reti e “insidie” varie: ancora finalizzata all’appropriazione alimentare, è intesa come una forma “minore”, concessa, e anzi demandata, alla popolazione dei dipendenti rurali o dei piccoli e minimi proprietari.