Città in movimento - Relazioni e dipendenze tra i caratteri degli insediamenti e la domanda di mobilità

di Elisabetta Vitale Brovarone

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    Descrizione:

    Collana: Urbanistica & Territorio (U04) Pagine: 168 (illustrate) Formato: 17 cm x 24 cm (Brossurato)
    Abstract Da oltre mezzo secolo lo studio e la pianificazione del traffico e della mobilità riconoscono ai caratteri degli insediamenti un ruolo determinante nella generazione di spostamenti. Non più letto come semplice rapporto tra flusso e capacità, il traffico è considerato come esito della necessità di spostarsi da un luogo all’altro per raggiungere le sedi delle attività che si intendono svolgere. Ne consegue che insediamenti strutturati e organizzati in modo diverso determineranno spostamenti diversi. Numerose sono le assunzioni e le credenze in proposito, tra cui ad esempio l’idea che insediamenti ad alta densità e con usi del suolo misti determinino variazioni nella domanda di mobilità, riducendo gli spostamenti in automobile ed aumentando gli spostamenti a piedi e in bicicletta. La ricca letteratura quantitativa sul tema attesta tuttavia l’infondatezza di questo tipo di assunzioni, lasciando trasparire la complessità del fenomeno. Considerazioni intuitive a riguardo si rivelano così tutt’altro che fondate, sollevando questioni e problematiche di ampia portata. L’idea della necessità di una maggiore relazione tra i trasporti e gli usi del suolo, ormai riconosciuta tanto in ambito accademico quanto nell’opinione comune, è infatti fondata su queste considerazioni. Comprendere il fenomeno che lega i caratteri degli insediamenti e la domanda di mobilità è dunque un requisito imprescindibile per una buona pianificazione, sia essa della città o della mobilità, nell’ipotesi che entrambe siano volte al miglioramento della qualità della vita. Complice il prevalere dell’attenzione su questi temi nell’ambito dell’ingegneria dei trasporti, l’approccio al tema è spesso fortemente settoriale e tecnocratico, caratterizzato inoltre da una forte resistenza al cambiamento. Quest’ultima, nonché la deliberata assunzione di una prospettiva a stretto raggio sul tema, è motivata dalla necessità di sviluppare descrizioni analitiche (mediante formule algebriche) della realtà, inseribili in modelli matematici di simulazione che costituiscono i principali strumenti di supporto alla decisione nella pianificazione della mobilità. Prospettive più ampie o teorie più vicine alla realtà ma meno facilmente traducibili in formule matematiche riscuotono poco successo, mentre permane l’adozione di teorie e assunzioni la cui distanza dalla realtà è ormai diffusamente riconosciuta. Dall’analisi dei tentativi di concettualizzazione del fenomeno emergono tuttavia tracce di un’evoluzione della riflessione teorica, che attestano una crescente attenzione sui processi cognitivi e decisionali, nonché l’allargamento del contesto in cui viene collocata la mobilità. A ciò si lega l’effettiva difficoltà, se non impossibilità, di rappresentazione schematica di questo complesso fenomeno, il cui studio è – e deve essere – multidisciplinare. Nel riconoscimento di questa caratteristica, e della relativa inadeguatezza di approcci rigidamente settoriali o settorialmente integrati, è necessario saper leggere il fenomeno da più punti di vista. In questa prospettiva, il volume offre un inquadramento del tema con particolare attenzione alla riflessione teorica, colmando un vuoto che interessa tanto la letteratura internazionale quanto, se non soprattutto, la letteratura e la manualistica italiana sul tema. Indice Prefazione 1. Introduzione 1.1. Introduzione al tema 1.2. Una prospettiva teorica 2. Proposta di classificazione dei riferimenti teorici 2.1. Approccio alla letteratura Suddivisioni tipologiche prevalenti in letteratura 2.2. Classificazione dei riferimenti teorici Schemi concettuali Assunzioni Teorie 3. Schemi concettuali 3.1. Profeti e pionieri Mitchell e Rapkin Il Land Use/Transport Feedback Cycle Triangolo di Brotchie 3.2. Attività, desideri, vincoli: elaborazioni concettuali nei Paesi Bassi 3.3. Utilità positiva degli spostamenti e autoselezione: evidenza empirica e schemi concettuali tra Davis e Gerusalemme 3.4. Strutture urbane e mobilità: cause, condizioni, dipendenza funzionale 3.5. Azione, Scambio, Valutazione: i tre rombi Individui e famiglie: il rombo dell’azione Imprese: il rombo dello scambio Amministrazioni: il rombo della valutazione 3.6. Relazioni, interferenze, affinità 4. Assunzioni diffuse nel dibattito: quale solidità scientifica? Presupposti e assunzioni Principali argomenti di confutazione 4.1. Correlazione o causalità? Cause e condizioni: la condizione INUS 5. Teorie: isomorfismo scientifico e contaminazioni nel dibattito disciplinare 5.1. Teoria dell’interazione spaziale 5.2. Tempo, utilità, attività: approcci deterministici e approcci probabilistici Il tempo è denaro? Teoria dell’utilità attesa Teoria dell’utilità casuale (Random utility theory) Activity-based theory 5.3. Vincoli: teoria dei fattori limitanti, geografia spazio-temporale 5.4. Comportamento, processi decisionali, decisioni Teoria del Comportamento Pianificato Approcci rule-based: errare è umano 6. Niente è più pratico di una buona teoria Discipline immature? Riferimenti bibliografici L’AUTORE Elisabetta Vitale Brovarone (1980) è architetto e dottore di ricerca in Ambiente e Territorio, indirizzo Pianificazione Territoriale e Sviluppo Locale, presso il Politecnico di Torino, dove si è laureata in Architettura. Collabora alla didattica in corsi di urbanistica, progettazione urbana e pianificazione della mobilità. Presso il Dipartimento Interateneo Territorio (DITER) e presso l’Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l’Innovazione (SiTI) collabora a ricerche nel campo della pianificazione della città e del territorio, con particolare interesse per temi legati alla mobilità, alle fonti rinnovabili e al paesaggio. Su questi temi è consulente per enti e soggetti pubblici e privati, nonché autrice di numerosi scritti.