LA MEDIAZIONE ALLA SFIDA DEL CONTENZIOSO SERIALE E BAGATELLARE. Il punto sulla situazione fra diritto interno ed internazionale - n. 14

di Spadafora Nicola

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    Descrizione:

    pp. 32 cm 17x24? rilegato in brossura
    In Italia, in misura decisamente più consistente che in ogni altro ordinamento europeo, il problema della mole del contenzioso, sembra avere radici profonde e ragioni di complessa decodificazione. Tale dato tradottosi, complici inefficienze organizzative, nella irragionevole durata di una significativa percentuale dei processi, rappresenta da tempo una corposa causa di allarme a livello di politica del diritto, basti pensare al rilievo della oramai alluvionale giurisprudenza della Corte europea dei Diritti dell'Uomo sulla violazione del diritto dell'individuo alla ragionevole durata del processo di cui all'art. 6 CEDU, solo parzialmente "corretta" dall'introduzione della cosiddetta legge Pinto. Come è evidente, pur essendo indubbia la dimensione sistemica del problema, le prime soluzioni individuate dal legislatore, hanno riguardato le liti di minore entità (il cosiddetto contenzioso bagatellare). La problematica (specie sotto il profilo processuale) è stata oggetto di interesse anche da parte dell'UE (v., al riguardo, Regolamento 2007/861/CE 861 dell'11 luglio 2007, che istituisce un procedimento per le controversie di modesta entità) e non è estranea al sistema CEDU che di fronte alla situazione di "sofferenza" nello smaltimento del carico venutasi a determinare in ragione della crescita del contenzioso ha adottato la soluzione più dirompente e cioè quella di considerare "irricevibili" talune domande (considerate corrispondenti ad infrazioni di lieve entità). La mediazione si situa dunque in un contesto multiforme di strumenti (processuali ed in parte sostanziali, come si è visto) tutti unificati dall'elemento teleologico che è quello di mirare ad una progressiva, ma consistente riduzione del "ricorso al giudice", in specie di quello seriale, ossia di quello ripetitivo. In questa direzione, ed in applicazione dei contenuti della Direttiva 2008/52/CE, relativa a determinati aspetti della mediazione in materia civile e commerciale, l'Italia ha inteso anch'essa facilitare l'accesso alla risoluzione alternativa delle controversie e promuovere la composizione amichevole delle medesime incoraggiando il ricorso alla mediazione, garantendo un'equilibrata relazione tra mediazione e procedimento giudiziario.